È sicuro mangiare cibo in scatola dopo la data di scadenza?

di Isabella Ripoli

25 Luglio 2023

Compare cibi in scatola è diventata un'abitudine di molti. Il tempo che abbiamo a disposizione sembra non essere mai abbastanza a causa delle mille cose da fare ogni giorno, e avere in casa pietanze già pronte che in alcuni casi vanno solo riscaldate è un aiuto non da poco. Certo questo non significa che non compreremo mai più cibi freschi, ma solo che cerchiamo di trovare un rimedio facile per determinate situazione. Capita, poi, che alcuni di questi cibi non vengano consumati nell'immediato e che restino a lungo, fin troppo a lungo, nella nostra dispensa. 

La domanda a questo punto sorge spontanea: quanto tempo possono durare effettivamente gli alimenti inscatolati? Ci sono persone che fanno affidamento solo sulla data di scadenza e, appena superata, se ne disfano, mentre altri non amano particolarmente buttare il cibo e aspettano un attimo in più

via Goodhousekeeping

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Avere in casa questa tipologia di cibo è ormai all'ordine del giorno. Sono pietanze buone, comode e soprattutto veloci da consumare. Molte persone riempiono letteralmente la loro dispensa di questi prodotti, ma vi siete mai chiesti per quanto tempo possono essere consumati anche andando oltre la data di scadenza? 

Molte associazioni, enti e aziende specifiche, tra cui la USDA (United State Department of Agricolture), hanno prestato molta attenzione a tale faccenda, dedicando tempo e studi specifici per riuscire a trovare una risposta. 

A quanto pare, dunque, il cibo in scatola non sarebbe da buttare nell'immediato, ma a seconda delle sue caratteristiche, potrebbe essere conservato più o meno a lungo e anche dopo la data di scadenza.

Le ricerche condotte hanno portato a conclusione che sembrano in linea con una totale politica anti spreco. È vero che i produttori di cibo in scatola con precisi nell'inserire sopra le confezioni la data di scadenza, ma mettere gli alimenti in contenitori chiusi ermeticamente e non soggetti al contatto con aria e possibili batteri, aiuta la loro conservazione e per molto tempo.

Pensiamo innanzitutto che quando queste pietanze vengono conservate nelle scatole seguono un processo di lavorazione che le "stabilizza", rendendole molto più resistenti al trascorrere del tempo. Motivo per cui, anche dopo la data di scadenza a quanto pare puramente indicativa per questa tipologia, è possibile consumare il prodotto. 

Certo, bisogna prestare attenzione ad alcuni dettaglia. Prima di tutto al fatto che le scatole di latta vengano conservate lontano da fonti di luce dirette, a temperature consone che non siano né troppo alte né troppo basse. Poi, è necessario che non risultino danneggiate o con ruggine ben visibile su di esse. Se la confezione presenta dei bozzi o rigonfiamenti, significa che la tenuta ermetica è saltata e i cibi al suo interno hanno potuto verosimilmente subire qualche danneggiamento e trasformazione.

Pixabay

Occhio, dunque, a quello che compriamo. Nel caso in cui le confezioni si presentassero perfettamente intatte, allora nessun problema. È ovvio che più passa il tempo e più i cibi conservati perdono freschezza, ma questo è un aspetto fisiologico non correlato in modo diretto con la scadenza. Bisogna poi considerare anche al tipologia di cibo e la sua maggiore o minore acidità. Pomodoro, frutta, succhi e simili avranno un processo di deterioramento più veloce, rispetto ad alimenti che hanno una bassa acidità. 

Il problema maggiore, dunque, sarebbe nel cambiamento di sapore e non nel rischio di avere qualche problema a livello di salute. In ogni caso e come consigliano anche i produttori e le associazioni che si occupano di alimenti, sempre meglio riporre i cibi più "vecchi" in una posizione ben visibile nella dispensa, mentre gli ultimi comprati vanno messi dietro. E poi è necessario non fare enormi scorte di cibo se si sa che non verrà consumato in breve tempo: evitiamo gli sprechi e il risparmio è assicurato.