Fidarsi degli altri è sempre un pregio: è chi tradisce che dovrebbe vergognarsi

di angeloandrea

25 Gennaio 2019

Fidarsi degli altri è sempre un pregio: è chi tradisce che dovrebbe vergognarsi
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Le uniche cose importanti nella vita sono i legami che ci uniscono, per questo dobbiamo fare molta attenzione a proteggerli. Perché, alle volte, basta poco perché il castello di mattoni cada per un colpo di cannone ben assestato. Ma come può un legame saldo e forte venire meno? Semplice, perché qualcuno ha tradito la fiducia del prossimo.

Sì, è difficile da dire, ma è così: la fiducia è un elemento prezioso che, spesso, viene poco protetto. Sia da chi commette un tradimento, sia da chi lo subisce: spesso si sente dire infatti che se ti tradiscono una volta, la colpa è dell’altro, ma se ti tradiscono due volte, è colpa tua. Su questo però siamo d'accordo solo in parte: sentirci in colpa per un torto ricevuto non è mai un’opzione che porta dei benefici. La base di partenza per superare un tradimento è capire che tutti noi possiamo mancare di fiducia a qualcuno, volenti o nolenti. Anche le brave persone. E che quindi tutti meritiamo il perdono, almeno la prima volta.

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Sostanzialmente, non dobbiamo sentirci come persone inferiori agli altri se abbiamo subito un tradimento. Sì, è un’azione ignobile, ma è un difetto umano che non ci deve far cambiare per sua causa. Cioè, non bisogna cercare vendetta o rivalsa sociale, ma realizzare un sentimento di comprensione che riesca a rendere migliori non solo noi stessi, ma anche le persone che ci circondano. Cambiare si può, solo se lo slancio emotivo si basa su posizioni positive.

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Fidarsi degli altri è sempre un pregio: è chi tradisce che dovrebbe vergognarsi - 2

Infine, soprattutto quando il tradimento è irrecuperabile, è importante non perdere fiducia completa nel genere umano. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Per una persona che è incline a non rispettare la fiducia, ce n’è sempre una in grado di farlo. Non serve a nulla chiudersi a riccio nelle proprie convenzioni relazionali, chiedendosi se sia il mondo ad avercela con noi o se non siamo in grado di convivere con esso. È meglio, invece, reagire a situazioni di sconforto realizzando relazioni di fiducia con persone che realmente lo meritano, donandosi sapendo dosare la propria bontà e rispettando quella altrui. Solo così il cambiamento potrà dirsi benefico.

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