È infastidito perché ogni giorno un altro studente gli occupa il banco: in realtà gli stava tenendo il posto

di Marta Mastrogiovanni

10 Marzo 2022

È infastidito perché ogni giorno un altro studente gli occupa il banco: in realtà gli stava tenendo il posto
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Quando la mattina ci si sveglia presto per adempiere ai propri doveri, come andare a lavorare o andare a scuola o in università, lo si fa quasi sempre contro voglia. Se poi l'impresa richiede anche altri "sforzi" in più, come ad esempio fare conversazione con altre persone di prima mattina, allora ecco che il tutto potrebbe ben presto diventare insopportabile. Un giovane studente ha raccontato di essersi sentito così quando, ogni mattina, trovava gli oggetti di un suo compagno di classe straniero sul suo banco. A nessuno piace vedere il proprio spazio invaso dalle cose degli altri, ma la convivenza in questo mondo prevede anche una buona dose di tolleranza. Il giovane era infastidito dal fatto che questo ragazzo invadesse il suo spazio e che ogni mattina gli ripetesse la stessa frase e gli desse il cinque.

Un giorno, però, gli fu tutto più chiaro e il giovane si vergognò di aver provato quel fastidio.

via Twitter / Thomas Mcfall

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Pexels / Not the actual photo

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Tom, il protagonista di questa storia, frequenta diversi corsi universitari tra cui uno di Management dove ha il suo posto fisso sin dal primo giorno. Naturalmente i posti non sono assegnati, ma è così che funziona quando cerchi di metterti sempre allo stesso banco: ben presto, tutti sapranno che quello è il tuo posto. Dunque, per Tom si trattava di questo; ogni mattina, però, trovava il suo posto occupato dalle cose di un suo compagno di classe che, tra l'altro, a malapena parlava inglese. Ogni mattina, Tom arrivava e il ragazzo in questione gli diceva questa frase: "Ah, Tom. Sei arrivato. Okay", dopodiché iniziava freneticamente a ripulire il banco di Tom da tutte le sue cose e aggiungeva: "Pronto per la lezione? ". E, ogni volta, gli dava il cinque.

Tom era infastidito da questo ragazzo, tanto da aver descritto chiaramente i suoi pensieri al riguardo: "Ero SEMPRE infastidito da questo ragazzo. Pensavo "Amico, lo sai che mi siedo a questo banco ogni giorno. Perché continui a mettere la tua roba qui? E l'ultima cosa che voglio fare è dare il cinque a un ragazzo che parla a malapena la mia lingua alle 8 del mattino". Un pensiero di cui Tom si è ben presto vergognato.

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Una mattina Tom è arrivato più in ritardo del solito e si è fermato qualche secondo fuori dall'aula per inviare un messaggio. Naturalmente aveva già intravisto il suo banco occupato dalle cose del suo compagno di corso straniero. Mentre continuava a stare al cellulare fuori dall'aula, un altro ragazzo è arrivato in ritardo e ha cercato di sedersi proprio al banco di Tom. A quel punto, il ragazzo straniero, che sedeva ogni giorno accanto a Tom, gli ha detto: "Scusa, ma questo posto è del mio amico Thomas".

"Fu allora che mi resi conto che questo ragazzo non stava mettendo roba sul mio banco per infastidirmi" ha scritto Tom sul suo profilo Twitter, "Mi teneva il posto ogni mattina. E per tutto questo tempo mi ha visto come un amico, mentre io ero troppo occupato a pensare a me stesso per prenderlo in considerazione". Tom è entrato in classe quella mattina e, come sempre, il ragazzo gli ha ripetuto le stesse identiche frasi, dandogli il cinque.

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Alla fine della lezione, Tom ha chiesto al ragazzo di andare a mangiare qualcosa, - una proposta che è stata subito ben accetta! I due hanno finalmente parlato e Tom ha saputo che il ragazzo era arrivato in America dall'Est Europa. Il suo piano era quello di prendersi un diploma e poi tornare nel suo Paese. Aveva una moglie e due figli, a cui mandava tutti i suoi risparmi, visto che lavorava full time.

Tom gli ha chiesto se si stesse trovando bene negli Stati Uniti e lui ha risposto che ovviamente gli mancava la sua casa e il suo Paese, ma che era contento di essere lì. Poi ha aggiunto anche: "Non tutti gli americani sono gentili con me come lo sei tu, Tom". Tom, naturalmente, gli ha offerto il pranzo e lui gli ha dato il cinque per ringraziarlo (le tradizioni vanno conservate, d'altronde!).

Morale della storia? Tom ha realizzato di essere stato per sei mesi concentrato solo su se stesso, senza neanche accorgersi che il ragazzo seduto accanto al suo banco stava solo cercando di fare amicizia con lui. Bisogna cercare di essere più tolleranti e meno prevenuti nei confronti degli altri: non si può mai sapere quale sia la loro storia e cosa stanno attraversando in quel momento. Tom l'ha finalmente capito.

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