Insegnate viene licenziata perché transgender: cerca giustizia in tribunale ( + VIDEO)

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di Marco Bonavolontà

15 Giugno 2023

Insegnate viene licenziata perché transgender: cerca giustizia in tribunale ( + VIDEO)
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Ci sono numerosi momenti che meritano di essere celebrati nella vita di una persona: il giorno della sua nascita, l'unione con una persona amata, il raggiungimento di un importante traguardo lavorativo e così via. In verità nulla vieta di festeggiare anche ogni piccolo risultato. Certamente non è però comune esultare nel caso del proprio licenziamento.

La donna protagonista di questa vicenda si è ritrovata in una circostanza molto particolare che l'ha portata a perdere il lavoro. Per la precisione non era affatto contenta di quel risultato e anzi, furiosa ed indignata, ha cercato in tutti modi di avere giustizia. Alla fine ha potuto davvero gioire. Ma vediamo nel dettaglio la sua storia.

via Today

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Giovanna Cristina Vivinetto, poetessa ed ex docente, era stata licenziata dal suo ruolo di insegnante perché transgender. Era bastata la notizia della sua "identità" per sciogliere il suo rapporto lavorativo con l'istituto Kennedy presente a Roma, Italia. Tutto questo era avvenuto dopo sole 3 settimane dalla sua assunzione.

Dopo un'aspra diatriba legale durate anni, Giovanna, ha finalmente ottenuto il giusto riconoscimento per essersi opposta ad un licenziamento ingiusto e discriminatorio: è stata risarcita per tutto ciò che ha dovuto subire.

Di seguito le dichiarazioni della donna commossa che ha condiviso tramite un post su Facebook.

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"Mi tremano le mani mentre condivido con voi questa notizia che ha dell'eccezionale: per la prima volta in tribunale è stato riconosciuto il peso specifico della discriminazione di genere all'interno di un rapporto di lavoro, che purtroppo nel nostro Paese è ancora diffusissima", ha scritto la giovane.

Ha poi proseguito raccontando il suo calvario e di come, in sole 3 settimane di tempo, fosse stata additata come una docente non idonea all'insegnamento e dunque licenziata con questa motivazione. I giudici tuttavia hanno ben sottolineato come non ci fossero prove a sostenere nulla di simile e che anzi, un lasso di tempo così piccolo non poteva essere sufficiente per dimostrare alcuna mancanza da parte di Giovanna.

Una vittoria su tutti i fronti la sua, avvenuta dopo anni certo, che ha riportato però fiducia e speranza in lei e in tutte le persone appartenenti al suo stesso genere che si sono potute identificare con situazioni analoghe alla sua: sono purtroppo molto più frequenti di quanto non si possa pensare. Voi cosa ne pensate in merito a questa delicata tematica?

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