Una mamma ha affrontato a mani nude un puma che aveva attaccato il figlio di 5 anni
Una madre farebbe davvero di tutto per proteggere i propri figli e questa storia ci dà un'ulteriore conferma di quanto possa essere potente l'amore tra mamma e figlio. Anche in situazioni di pericolo, una madre sa che deve agire tempestivamente se vuole proteggere il proprio bambino. Ed è esattamente quello che ha fatto una mamma californiano quando ha capito che un grosso felino selvatico stava attaccando suo figlio di 5 anni. Il piccolo stava giocando nel giardino di casa quando si è visto attaccare dall'enorme felino, un puma. Una situazione fuori dal comune che la mamma ha saputo gestire con un coraggio senza precedenti. La donna, infatti, ha attaccato con foga l'animale, a mani nude, costringendolo alla fuga.
via The Guardian
Wikimedia / Not the actual photo
L'assurda vicenda, che per fortuna ha avuto un lieto fine, è avvenuta vicino a casa del bambino, in California, proprio mentre il piccolo stava giocando senza pretese in giardino. Il grosso puma lo ha attaccato e lo ha trascinato per 45 metri, secondo quanto riportato dai quotidiani locali. La madre si è resa conto che suo figlio era in pericolo non appena ha sentito le sue urla disperate. Nonostante il bambino abbia riportato delle ferite su tutto il corpo, inclusi il collo e la testa, sua mamma è riuscita a salvarlo.
La coraggiosissima mamma ha affrontato l'animale a mani nude ed è riuscita con foga ad allontanarlo dalla casa. Il bambino è stato portato d'urgenza in ospedale, dove è stato accuratamente medicato.
"Questa mamma è un'eroina che ha salvato la vita di suo figlio. Non c'è dubbio", ha affermato il capitano Patrick Foy del "California Department of Fish and Wildlife". Lo stesso capitano ha poi riferito che il puma responsabile dell'aggressione del bambino è stato individuato e abbattuto; poco dopo sono stati avvistati altri due puma nelle vicinanze, uno dei quali è stato appositamente sedato. È certo che il puma abbattuto sia stato quello che ha ferito il bambino, poiché gli esperti hanno proceduto con l'esame del DNA.
Una storia che ha davvero dell'incredibile, ma che per fortuna ha avuto un lieto fine!
