Alcuni primari in pensione offrono cure mediche gratuite a chi non può permettersi di pagare visite specialistiche

di Marta Mastrogiovanni

10 Febbraio 2021

Alcuni primari in pensione offrono cure mediche gratuite a chi non può permettersi di pagare visite specialistiche
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La sanità pubblica non è sempre un'organizzazione perfettamente funzionante in ogni Paese e, spesso, il cittadino è obbligato a pagare a caro prezzo le sue cure, soprattutto se desidera effettuare una determinata visita in tempi brevi. Insomma, per chi vive in una situazione di disagio economico e non ha l'opportunità di poter pagare per delle visite private, il rischio è quello di dover sottostare a file e tempistiche molto lunghe. Avere una sanità pubblica gratuita, veloce ed efficiente è il sogno di ogni cittadino, ma per vederla realizzata la strada sembra ancora lunga, specialmente in alcuni Paesi.

In Italia, alcuni medici in pensione hanno unito le forze per offrire le loro prestazioni mediche gratuitamente a tutti coloro che non possono permettersi di pagare per delle visite specialistiche.

via Il Notiziario

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Facebook / Simone D'Angelo

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A Borgomanero, in provincia di Novara, alcuni ex-primari in pensione hanno deciso di aiutare attivamente i loro concittadini e aprire un poliambulatorio in cui offrire prestazioni mediche gratuite. I medici sono tutti assistiti da volontari e, insieme, sono riusciti a mettere in piedi una piccola struttura accessibile a tutti, il poliambulatorio Auser: pensionati, persone con basso reddito, disoccupati e chiunque non possa permettersi di affrontare il costo di una visita specialistica o di determinati esami, spesso molto costosi. 

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Come sappiamo, le persone a cui è destinato questo servizio sono molte e, per selezionarle, il poliambulatorio fa riferimento alla situazione economica di ognuno, purché certificata. Si tratta di un'iniziativa lodevole, che ha riscosso molto successo sul territorio, tanto da ottenere alcuni fondi regionali.

Tutti dovrebbero avere libero accesso alle cure mediche necessarie, senza dover fare affidamento esclusivamente su forme di volontariato, ma ci auguriamo lo stesso che questo tipo di iniziative possano moltiplicarsi anche in altri comuni, regioni e Paesi.

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