Liceali copiano durante le verifiche: il nuovo prof se ne accorge e decide di impartirgli una bella lezione

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di Marco Bonavolontà

05 Febbraio 2024

Liceali copiano durante le verifiche: il nuovo prof se ne accorge e decide di impartirgli una bella lezione
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Tutti siamo stati ragazzi e abbiamo frequentato la scuola. Questo sta a significare aver dovuto studiare più materie per superare interrogazioni e altri tipi di esami atti a valutare il grado di conoscenza acquisita in ciascuna di esse.

Tuttavia un'altra "alternativa" per passare alcune prove scritte era quella di copiare. Non proprio la maniera giusta per affrontare l'ambiente scolastico, ma c'è chi spesse volte è riuscito a cavarsela affidandosi alle capacità altrui. Il professore di questa storia si è reso conto dell'imbroglio di un'intera sua classe e ha deciso di intervenire per dar loro una lezione.

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La strategia del professore per farla pagare agli studenti

La strategia del professore per farla pagare agli studenti

Freepik - Not the actual photo

L'uomo in questione, un supplente, ha raccontato quanto gli è capitato durante uno dei suoi anni di insegnamento: "mi sono ritrovato a lavorare presso un istituto scolastico, uno di quelli che non godono di una buona fama, e subito mi sono reso conto della realtà dove mi trovavo", ha scritto il professore su un forum.

Quella scuola era infatti frequentata per lo più dai ragazzi poco volenterosi: il loro interesse per lo studio era davvero scarso, pressoché inesistente. Quasi la totalità dei suoi alunni non studiava affatto, solamente un paio di ragazzi erano diligenti e motivati: erano loro a risolvere i vari compiti in classe di ogni materia e poi fornivano le risposte a tutti gli altri.

Stufo di questa situazione il professore aveva deciso di intervenire per dar loro una bella lezione di vita. Così aveva escogitato un piano per rendere impossibile copiare al prossimo test scritto: aveva preparato più compiti, diversi l'uno dall'altro, e ora non gli rimaneva che vedere la faccia dei suoi alunni quando avrebbero capito di non poterla fare franca.

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Una piccola rivincita, ma a che prezzo?

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Freepik - Not the actual photo

Come previsto gli studenti avevano in breve realizzato di non poter copiare come di consueto: tutti gli imbroglioni erano andati nel panico più totale non sapendo cosa fare perché sapevano che avrebbero preso un pessimo voto.

A dire il vero quell'insegnate ha ben specificato sul forum di aver scelto un momento dell'anno poco influente sulla carriera scolastica dei ragazzi: "quel compito non avrebbe influito sulla loro media dei voti, nessuno avrebbe rischiato la bocciatura o qualcosa del genere", ha rivelato l'uomo. "Volevo solamente farla pagare a quei ragazzini e godermi il loro volti spaesati e impauriti", ha infine confessato.

A ben pensarci, però, anche se l'insegnante si è potuto levare una soddisfazione non ha di certo risolto il problema: spaventare i suoi alunni potrebbe infatti finire per creare una linea di separazione ancora più netta tra il ruolo di docente e quello di studente. Sebbene la figura dell'insegnante eserciti un certo potere e abbia il compito di supervisionare gli alunni, dovrebbe cercare di aprire con loro un canale di dialogo affinché capiscano perché imbrogliare nella vita non sia un'azione che alla lunga ripaga.

I ragazzi infatti non nascono pigri o demotivati per natura, dunque forse il sistema scolastico è troppo incentrato a giudicare il loro rendimento piuttosto che a valorizzare i loro punti di forza.

Cosa porta gli studenti a non studiare e a preferire facili scorciatoie?

Cosa porta gli studenti a non studiare e a preferire facili scorciatoie?

Freepik

Solo provando a immedesimarci nei giovani studenti d'oggi possiamo cercare di capire il loro punto di vista. Non tutti sono portati per lo studio e questo non dovrebbe essere considerato un male: non voler studiare - nella forma più classica che si intende - non sta certamente a significare non voler combinare nulla nella vita, non avere aspirazioni.

Qualcheduno potrebbe infatti sognare di svolgere un lavoro manuale per il quale è sì richiesta una dose di conoscenza, ma vi è un'impronta alla pratica decisamente più importante rispetto alla mera teoria. La cultura generale è un bagaglio che fa comodo naturalmente, ma forse quanto si apprende a scuola dovrebbe concedere un maggiore margine di scelte ai ragazzi.

La scelta del liceo o dell'istituto forse non offre abbastanza varietà, di fatto non tutti si ritrovano in una struttura formativa che "calzi loro a pennello". Questo può essere decisamente frustrante, far nascere un rifiuto verso il sistema scolastico e creare attriti tra i coetanei con i quali ci si potrebbe sentire in competizione.

La scuola dovrebbe essere quindi un luogo atto all'apprendimento, ma di più discipline e mirato a fornire a ciascun alunno il sostegno e il confronto di cui ha più bisogno, le giuste motivazioni per seguire un sentiero che egli senta come il suo e non come una tappa della vita obbligatoria e ineluttabile. Voi cosa ne pensate?

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