Il cambiamento di Daniel, da bullo a educatore: il giorno della sua laurea presente anche la pm che lo processò

di Marta Mastrogiovanni

27 Ottobre 2020

Il cambiamento di Daniel, da bullo a educatore: il giorno della sua laurea presente anche la pm che lo processò
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Cambiare è possibile, basta volerlo e impegnarsi per essere una persona migliore. Daniel Zaccaro, un giovane di Quarto Oggiaro, in provincia di Milano, lo sa bene: dopo un'adolescenza allo sbando, segnata da rapine, pestaggi e aggressioni, Daniel è oggi un ragazzo completamente diverso, che da bullo è diventato educatore. Un cambiamento radicale avvenuto grazie alla sua forza di volontà e al supporto delle istituzioni. Il giovane è finito in carcere minorile più volte, fino a che nel 2015 è stato affidato alla comunità di rieducazione e sostegno "Kayròs" di don Claudio Burgio. Qui Daniel è stato letteralmente rieducato - un lavoro lungo e faticoso che è partito con la riscoperta e il riconoscimento delle proprie emozioni, passando per l'Inferno di Dante. La sua famiglia, che non lo ha mai abbandonato, è oggi molto orgogliosa di ciò che è diventato.

via Facebook / Kayròs Onlus

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Facebook / Kayròs

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Daniel era un vero bullo, uno di quelli che, nonostante l'amore e il sostegno della famiglia, non è mai riuscito a rimettersi in carreggiata. È finito in carcere minorile ed, infine, è stato preso in affidamento dalla comunità di don Claudio Burgio. "Kayròs". Grazie all'impegno degli educatori impiegati nella comunità, Daniel è riuscito in qualche modo a ritornare padrone della propria vita, lasciandosi alle spalle tutta la violenza che aveva conosciuto durante l'adolescenza. Il giovane, grazie anche al suo incredibile impegno, si è laureato a pieni voti presso l'Università Cattolica di Milano, in scienze della formazione. Ora è pronto ad aiutare ragazzi difficili, proprio come lo era lui un tempo.

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Il giorno della sua laurea, oltre alla sua famiglia, Daniel ha voluto che fosse presente anche il pubblico ministero del tribunale dei minori che ha rappresentato l'accusa in tutti i procedimenti giudiziari contro di lui. Oggi anche lei è orgogliosa del cambiamento di Daniel e lo accompagna nelle scuole per parlare direttamente ai ragazzi su come possa essere possibile ritrovare "la retta via". Ad applaudirlo in una giornata così importante c'era anche Fiorella, la professoressa che durante la sua permanenza nel carcere minorile di San Vittore gli aveva dato il suo primo libro di testo, l'Inferno di Dante, dando così il via a quello che sarebbe stato un cambiamento importantissimo.

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Daniel oggi parla con molta più consapevolezza e cerca di spiegarsi a quei ragazzi difficili che aspettano solo di essere salvati: "La brutalità è indice di povertà di pensiero. È l'espressione di chi non sa comunicare in altro modo. I violenti hanno profondissimi problemi di linguaggio. Quando non sai chiamare il dolore e la rabbia con il loro nome ti scateni così, come un animale. Io l'ho capito, e lo voglio spiegare al maggior numero di ragazzi possibile".

Complimenti!

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