A tutto il personale medico e agli addetti alle pulizie che rischiano la vita ogni giorno: grazie.

di Marta Mastrogiovanni

13 Marzo 2020

A tutto il personale medico e agli addetti alle pulizie che rischiano la vita ogni giorno: grazie.
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In un momento storico così concitato, in cui siamo stati tutti travolti da un'epidemia su scala mondiale, cerchiamo di restare calmi e fare ciò che avremmo dovuto fare sin dall'inizio: restare a casa, seguendo i consigli di medici e infermieri che ogni giorno rischiano la loro stessa vita per salvare chi, più sfortunatamente di altri, è stato colpito dal Coronavirus. Ed è a loro ― medici, infermieri e anche addetti alle pulizie, che vanno tutti i nostri ringraziamenti. Grazie, perché facendo il vostro lavoro e spesso facendo anche molto di più di quanto sareste tenuti a fare, ci mantenete al sicuro.

via Instagram / Alessia Bonari

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Tutti noi cittadini comuni sappiamo quanto lavoro estenuante stanno portando avanti infermieri e medici in questi giorni, per continuare a salvare quante più persone possibili. Mentre molti di noi vorrebbero starsene in giro con una birra ghiacciata in mano, magari, e invece stanno cercando di inventarsi qualcosa per sfuggire alla noia dell'isolamento, ci sono altre milioni di persone che rischiano costantemente la vita per permetterci di andare avanti e sperare in un futuro migliore. Negli attuali epicentri epidemici, come ad esempio in nord Italia, tutto il personale ospedaliero lavora ogni giorno senza sosta, portando addosso i segni più evidenti degli estenuanti turni.

La testimonianza di un'infermiera, Alessia Bonari, è rimasta particolarmente impressa nel web e riassume lo stato d'animo di tutti gli addetti ai lavori:

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L'addolorata testimonianza dell giovane infermiera:

"Sono un'infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria. Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato. Sono stanca fisicamente perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore. Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro. Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al Coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore."

Wikimedia

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Grazie a tutti voi che siete in prima linea a lavorare, come sempre, contro questa terribile pandemia. Noi cittadini ci stiamo impegnando per contribuire al vostro sforzo e per far in modo che questo periodo finisca il prima possibile. 

casertasera.it

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