La vacanza perfetta è quella che crea un vuoto dentro di te: uno psichiatra ci spiega perché

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di Lorenzo Mattia Nespoli

14 Agosto 2019

La vacanza perfetta è quella che crea un vuoto dentro di te: uno psichiatra ci spiega perché
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Libertà è una parola di cui facciamo spesso largo uso. Molti di noi sono convinti di essere liberi, spensierati, indipendenti e autosufficienti... Ma è proprio così? Siamo sicuri di sapere davvero cosa vuol dire essere liberi?

I momenti in cui ci prendiamo una pausa, in questo, possono venirci molto in aiuto per ritrovare il significato più vero e autentico di questo bellissimo concetto. Del resto, "vacanza", stando alle sue origini latine, significa proprio "ciò che è libero, vuoto, spoglio"...

Ma libero da cosa? Innanzi tutto, dai nostri problemi quotidiani. Vediamo allora come vivere al meglio e il più possibile questo periodo di stacco, partendo proprio dai nostri atteggiamenti e stati mentali.

via Raffaele Morelli

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Clem Onojeghuo/Unsplash

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Prendersi una vacanza non significa solo usufruire delle ferie accumulate durante i mesi lavorativi e concentrare il riposo in quei pochi giorni l'anno, come vogliono le convenzioni sociali. La libertà è uno stato mentale: dunque è possibile sentirsi - e andare - in vacanza anche quando fisicamente non ci siamo.

E non si tratta di frasi fatte o banalità. Pensate a voi stessi quando siete in vacanza: riuscite davvero a sentirvi liberi al 100%, o comunque una piccola parte di voi va ripropone di continuo pensieri e preoccupazioni derivanti dal quotidiano?

Se non riuscite a "staccare" del tutto, sappiate che è normale. Tuttavia, riconsiderando il concetto stesso di vacanza, si potrà dare una spinta benefica a tutta la nostra quotidianità, senza che il "riposo" sia limitato a un paio di settimane annue. Se "vacanza" vuol dire "vuoto", è importante ricreare questo vuoto dentro di sé

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Unsplash

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Ciò, tuttavia, non deve avere un'accezione negativa: svuotarsi significa liberare la mente, scacciare i pensieri, non pensare a ciò che ci provoca stress e frustrazione. In una parola: rigenerarsi. Possibile? Sì, attraverso qualche piccolo accorgimento tratto dagli insegnamenti dello psichiatra, filosofo e saggista italiano Raffaele Morelli.

Secondo l'esperto, ogni volta che ne abbiamo bisogno possiamo andare - anche per poco - in vacanza dal mondo. Il modo più semplice per farlo è farsi guidare un po' più dall'inconscio e meno dal raziocinio e dalle sovrastrutture. Perdere tempo, in ciò, è fondamentale, così come ritrovarsi a compiere azioni senza uno scopo preciso. Gesti "automatici" come scarabocchiare, guardare il cielo e contemplare la natura: tutto può svuotare i pensieri e risollevare l'anima.

Viversi le piccole cose, insomma, compresi i momenti che ci possiamo ritagliare per noi stessi, è un passo fondamentale per correre verso la libertà e riaccendere i nostri sensi. Ed è importante ricordare che, per farlo, non serve necessariamente trovarsi su una bellissima spiaggia in agosto, lontani da casa. La "vacanza" è in ognuno di noi, ogni giorno dell'anno: basta saperla trovare e farla uscire fuori.

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