Questa donna rischia di andare in prigione per aver dato da mangiare a dei gatti randagi

di Marta Mastrogiovanni

05 Agosto 2019

Questa donna rischia di andare in prigione per aver dato da mangiare a dei gatti randagi
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L'America è un paese pieno di fascino e contraddizioni ― un paese in cui una donna di 79 anni può rischiare di andare in prigione per aver dato da mangiare a dei gatti randagi. È quello che è successo a Nancy Segula, una donna rimasta ormai sola da qualche tempo, che nel suo tempo libero si occupava dei gatti randagi del quartiere. Con il passare dei giorni, i gatti sono passati dall'essere 4 a 8, per poi aumentare progressivamente. Non hanno gradito la presenza di queste creature indifese, gli altri abitanti del vicinato che, allarmati, hanno contattato il controllo animali.

via Independent

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Youtube / FOX 8 News Cleveland

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Nancy Segula è una signora di 79 anni, residente a Garfield Heights, nello stato dell'Ohio (USA). La donna, durante gli ultimi anni della sua vita, ha dovuto subire la perdita dei suoi amati gattini e, soprattutto, dell'amatissimo marito. Rimasta vedova e sola in casa, Nancy aveva iniziato a dare da mangiare ad alcuni gatti del suo quartiere per sentirsi meglio: "I gatti hanno continuato a venire a casa mia", ha affermato Nancy, "non mi sentivo per niente bene, ero depressa, così ho cominciato a dar loro qualcosa da mangiare e a prendermi cura di loro. Mi ha aiutato molto."

I vicini di casa della donna, però, non hanno per nulla gradito l'invasione di felini per le strade del loro quartiere e si sono rivolti alle forze dell'ordine. In Ohio è vietato dare da mangiare a gatti e cani randagi, tanto che la settantanovenne ha ricevuta una condanna di 10 giorni di prigione e una multa di 2.000 dollari.

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Pixabay

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Il figlio di Nancy, Dave Pawlowski, è rimasto esterrefatto di fronte alla sentenza emessa: "Davvero permetterete a mia madre, una donna di 79 anni, di andare in prigione?! Dopo tutto quello che si sente dire su ciò che accade nelle carceri?".

La punizione della donna è decisamente eccessiva ma, purtroppo, le leggi dello Stato sembrano essere piuttosto rigide rispetto a casi come questo. Speriamo che questo piccolo incubo per Nancy possa risolversi il prima possibile.

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