Non mi sono mai reso conto di quanto fosse forte mia moglie finché non l'ho vista partorire

di marika

28 Giugno 2019

Non mi sono mai reso conto di quanto fosse forte mia moglie finché non l'ho vista partorire
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Cresciamo spesso con stereotipi e convinzioni sulla debolezza delle donne. “Piange come una femminuccia”, “Colpisce la palla come una ragazza”, ci ripetono sin da bambini. Siamo propensi a pensare che la donna sia sempre quella debole, gracile e da proteggere.

Ma, spesso, la vita stessa ci insegna che dietro le donne e l’apparente fragilità, si cela una grande forza. Una forza esplosiva e incontenibile che possiamo più facilmente osservare quando la donna diventa madre.

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Quando la donna diventa madre, diventa portatrice di una forza che probabilmente lei stessa non sa di avere.

Undici anni fa è arrivato Jon e noi, giovani e spensierati, non sapevamo niente dei bambini o dell’essere genitori. 24 anni lei e 26 io ed è allora che è iniziata la trasformazione, lì sotto i miei occhi ho visto la sua forza.

Contrazioni molto forti, epidurale e infine il cesareo d’urgenza. Io non sapevo cosa pensare, cosa aspettarmi, avevo paura.

Ma lei ha vissuto tutto come parte del gioco, senza staccare lo sguardo dal piccolo, senza pensare ai dolori. Quel ventre provato non la preoccupava. I suoi occhi e le sue attenzioni non le appartenevano più: erano già rivolti a Jon.

Il dolore durante l'allattamento non le dava tregua eppure a lei sembrava non importare, ancora una volta tutto pareva solo un dettaglio o una conseguenza passeggera di qualcosa per lei più grande: l’esser diventata madre.

Avrei voluto dirle basta, imporle di ricorrere al biberon... E poi mi sono reso conto che ciò che una madre può fare per un bambino, nessuno lo farà mai per un'altra persona.

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pxhere

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La seconda gravidanza sembrava procedere bene fino a quando, alla 34 settimana, la piccola pareva voler nascere e le contrazioni erano vicine e dolorose. Troppo presto ci hanno detto i medici “ogni giorno in pancia è uno in meno nell’incubatrice” e hanno ricoverato mia moglie dandole qualcosa per bloccare il parto.

Ha funzionato in parte, eccetto per il dolore... Quello non è mai passato e lei continuava a sentire contrazioni dolorose ogni dieci minuti, per sette giorni, con un altro bimbo di tre anni da accudire.

Ditemi voi se questa non è forza!

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Dopo sette giorni dall’arrivo del secondo figlio, che aveva bisogno di sei giorni di incubatrice, lei si chiedeva ancora se non avrebbe potuto sopportare un po’ di più.

La terza gravidanza è stata quella delle nausee e delle vertigini fino alla fine. Solo dopo il parto mia moglie è riuscita a rinascere.

Non dico che tutte le donne debbano affrontare il dolore allo stesso modo, ma sono certo che se guardiamo attentamente vedremo sempre e comunque una grande forza in queste donne.

Adesso quando sento parlare delle donne come di creature fragili e da proteggere mi viene da ridere, e quando incontro delle mamme con i loro piccoli, quando le vedo passeggiare o fare la spesa, non posso che pensare a quanto siano forti.

Con quanta forza affrontano il dolore e con quanta forza riescono ad amare. Abbiamo ancora il coraggio di chiamarle "femminucce"?

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