3 azioni dei genitori che finiscono per distruggere l'autostima dei figli

di Simone Fabriziani

20 Giugno 2019

3 azioni dei genitori che finiscono per distruggere l'autostima dei figli
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Non esistono manuali o regole universali che ci insegnano a diventare dei buoni genitori. Ci sono però accortezze che sarebbe bene seguire per far in modo di crescere persone autonome e, soprattutto, con una buona dose di autostima. L’autostima è fondamentale per condurre una vita serena e felice, e non dovremmo mai dimenticare che è fortemente legata ai primi anni di vita dei bambini. Proprio da bambini infatti, formiamo quel bagaglio di conoscenze, costruiamo quelle basi che ci accompagneranno tutta la vita. E, l’autostima, è uno dei mattoni fondamentali per la crescita emotiva e sociale. 

via cnbc.com

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Pixabay

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Diventare genitori è un’esperienza unica e meravigliosa ma molto spesso si rischia di incappare in “errori” che potrebbero compromettere l’autostima dei figli. Spesso si tende a fare le cose al posto dei figli pensando di aiutarli ma non è affatto di aiuto per i bambini avere qualcuno che fa sempre le cose al posto loro. Infatti, i bambini, in base alla loro età, possono fare autonomamente tante cose, dal lavarsi i denti al mettere il pigiamino, dall’allacciarsi le scarpe al riporre i propri giocattoli.

Se tutte le volte che loro si cimentano in qualcosa interveniamo perché “non si fa così” o perché “da solo non puoi”, andiamo a ledere la loro autonomia, e non meno anche la voglia di imparare. Bisogna sforzarsi di lasciarli fare da soli, anche se all’inizio non dovessero ottenere buoni risultati, anche se ci dovessero mettere tempo o sforzo, in modo tale che capiscano anche che tempo e dedizione ripagano l’impegno.

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Molte volte non permettendo loro di commettere errori freniamo la loro crescita e di conseguenza l’autostima ne risente. Proprio dall'errore è possibile recuperare e capire cosa non ha funzionato per poter fare meglio la volta successiva. Altre volte si pretende che loro pensino come gli adulti ma questo non solo non è possibile, è anche insensato. Un bambino ha bisogno di tempo per formare il suo pensiero, per guardare il mondo con i suoi occhi da bambino.

Sono tappe della vita fondamentali che non tornano più per questo l’adulto dovrebbe “empatizzare” con il pensiero del bambino e fare in modo che egli stesso, piano piano, sia in grado di creare un sistema di valori. L’autostima passa dall’indipendenza e dalla fiducia che infondiamo ai bambini (“Ce la farai, riprova...”), e passa dal fare in modo che crescano sapendo che il fallimento fa parte del gioco ma che impegno e dedizione ripagano sempre.

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