L'importanza di dare ai bambini gli oggetti fragili, secondo Maria Montessori

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

13 Novembre 2018

L'importanza di dare ai bambini gli oggetti fragili, secondo Maria Montessori
Advertisement

Secondo la filosofia montessoriana, il bambino non è un esserino vuoto, che l'adulto ha il compito di riempire trasmettendogli tutte le sue conoscenze ed esperienze; è invece un essere umano a tutti gli effetti, che ha già dentro di sé molte delle risposte di cui va alla ricerca.

Maria Montessori, tra le altre cose, si è interessata anche al rapporto che i bambini dovrebbero avere con gli oggetti fragili: quante volte i genitori tentano di strappare via dalle mani dei più piccoli le cose che si potrebbero rompere, magari gridando o con gesti inconsulti? Ecco l'idea dell'educatrice italiana a riguardo. 

via Manuela Griso/Eticamente.net

Advertisement
Aqua Mechanical/Flickr

Aqua Mechanical/Flickr

A chiarire l'idea di Maria Montessori sulla vicinanza dei bambini agli oggetti fragili sono parole pronunciate da lei stessa:

"Il primo avanzarsi di quella piccola mano verso le cose, lo slancio di quel movimento che rappresenta lo sforzo dell’io di penetrare nel mondo, dovrebbe riempire l’animo dell’adulto di ammirazione. L’uomo invece ha paura di quelle mani piccoline tese verso gli oggetti senza valore e senza importanza che lo circondano; e si atteggia a difesa degli oggetti contro il bambino. Egli si affanna a ripetergli: non toccare,come gli ripete: non muoverti, non parlare!"

Abbiamo mai riflettuto sull'importanza dei movimenti delle mani dei bambini? Probabilmente non come dovremmo, perché abbiamo sempre ragionato con una mentalità da adulti, che mettono al primo posto gli oggetti rispetto al crescere. Siamo abituati a misurare tutto in termini economici, pesando il costo di questa e di quell'altra cosa, incapaci di soffermarci sul valore di ciò che non ha un prezzo. 

Advertisement
pixabay.com

pixabay.com

Sarà uno sforzo non da poco quello di concedere che il bambino tocchi qualcosa che si potrebbe rompere facilmente, ma di grandissimo valore. Abituandosi a maneggiare oggetti fragili il bambino:

  • Impara a modulare la forza e i movimenti;
  • Esercita la coordinazione motoria, necessaria a non far cadere qualcosa dalle mani;
  • Sente che il genitore gli dà fiducia e avverte un certo senso di responsabilità;
  • Conosce le caratteristiche di un oggetto, la fragilità, lo spessore, il peso.

Per il metodo montessoriano è molto importante far abituare i bambini ad avere a che fare con oggetti fragili; si può pensare di iniziare una sorta di "allenamento" partendo con oggetti che cadendo non costituiscono un pericolo per il bambino, come un bicchiere di plastica pieno d'acqua. Nel caso in cui il bambino dovesse far cadere l'oggetto è lecito e giusto comunicargli il dissenso per fargli capire il valore, ma senza scoraggiarlo e punirlo per questo. Il genitore dovrebbe manifestare qualche espressione legata alla tristezza, non alla rabbia.

Akihito Fujii/Flickr

Akihito Fujii/Flickr

L'insegnamento più grande, tuttavia, proverrà comunque dall'esperienza della rottura stessa: l'oggetto, infatti, si dividerà in mille pezzi, oppure farà un rumore assordante nel cadere. Basteranno questi elementi a far capire al bambino la fragilità. 

Se poi proprio non vogliamo che il bambino entri in contatto con qualcosa di fragile è meglio allontanarlo dalla vista e dalla portata del bambino, senza sgridarlo e senza ripetergli "non toccare", "lascia stare", "rimetti a posto": queste sono espressioni che schiacciano il maestro interiore che ogni bambino ha dentro di sé.

Lasciamo fare i bambini, rivalutiamo il valore delle esperienze: vale di più un oggetto o la conoscenza del bambino?

Advertisement