Come donare una casa a figli o nipoti senza dover pagare le spese notarili

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di Marco Bonavolontà

06 Agosto 2023

Come donare una casa a figli o nipoti senza dover pagare le spese notarili
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La famiglia viene sempre al primo posto e si cerca quindi di fare qualsiasi cosa pur di tutelarla. Si comincia ovviamente da quando si diventa genitori, ma è un percorso che non termina mai: ci si preoccupa dei propri figli letteralmente per tutta la vita.

Uno dei timori maggiori che si ha è che la nostra prole possa rimanere senza "un tetto sopra la testa", ovvero senza una casa di proprietà dove poter a sua volta mettere su famiglia. In questa piccola guida vogliamo provarvi a dare qualche dritta per cercare di farvi risparmiare un poco di denaro quando possibile. Vediamo insieme di che si tratta.

via Laleggepertutti

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Uno dei metodi migliori per assicurare ai propri figli che questi abbiano una casa è comprargliene una o cedergli una nostra proprietà. Questo è scontato e generalmente è un atto burocratico che avviene tramite la "donazione".

È una pratica assai diffusa nel nostro Paese soprattutto per i trasferimenti tra famigliari quali padre o madre e figli. Questa scelta viene probabilmente favorita anche da "incentivi fiscali" che fissano aliquote e franchigie in base alla parentela tra donante e beneficiario.

Tuttavia se pure i costi fissi sono piuttosto bassi, rimane comunque da considera la parcella del notaio, una figura necessaria nelle donazioni di immobili: la legge italiana prevede che per la donazione di immobili o di altro bene di valore elevato si proceda con la "forma pubblica" assieme a due testimoni. Tale necessità nasce per l’importanza stessa dell’atto che si sta compiendo, nonché per le conseguenze patrimoniali cui va incontro il donante privandosi di un suo bene. Pertanto la presenza del notaio è indispensabile e sempre richiesta e con lui il pagamento della sua onerosa parcella. Ma esiste un modo per evitare tale esborso economico.

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Per evitare di donare un immobile senza dover ricorrere alla presenza di un notaio basterebbe che la proprietà in questione non fosse ancora stata acquistata: i genitori potrebbero ricorrere alla donazione indiretta. In questo caso sarebbe il figlio ad acquistare il bene con tanto di atto di compravendita, ma a pagare il venditore sarebbero il padre o la madre.

Così facendo si avrebbe già un notevole risparmio visto che invece di pagare per due atti (quello di donazione e poi quello di compravendita) si stilerebbe soltanto il contratto di compravendita dove il genitore andrebbe a dichiarare "l’animus donandi". Inoltre questa procedura potrebbe tutelare un figlio in caso di separazione: se fosse in regime di comunione legale col coniuge (sposato), il bene non rientrerebbe comunque in comunione e pertanto il coniuge non potrebbe avallare alcuna pretesa su quest'ultimo.

Un’altra soluzione, per ovviare alle spese notarili, può essere l’acquisto per usucapione. Tale situazione dovrà però prevedere già l’esistenza del bene e il possedimento ininterrotto di quest'ultimo da parte del beneficiario da almeno 20 anni. Si potrà quindi ricorrere alla mediazione per attestare la volontà delle due parti (una di cedere e l'altra di ricevere l'immobile). Tuttavia in questo specifico caso sarà necessaria la presenza del notaio ai fini della trascrizione e della verifica delle firme, ma le spese dell'atto saranno di gran lunga inferiori rispetto ad uno "classico". Voi lo sapevate?

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