Insegnante perde il lavoro a causa delle foto pubblicate sui social: indossava abiti troppo provocanti

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di Isabella Ripoli

26 Dicembre 2022

Insegnante perde il lavoro a causa delle foto pubblicate sui social: indossava abiti troppo provocanti
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Quando si svolge una professione pubblica è sempre d'obbligo rispettare una certa etichetta in fatto di vestiti e comportamenti. Sul luogo di lavoro vanno seguite diligentemente molte regole per evitare di incorrere in rimproveri o provvedimenti disciplinare, ma chi dice che questo valga anche al di fuori di quell'ambiente? 

La protagonista di questa storia è la prova che, per alcuni datori di lavoro, è necessario badare a quello che si fa non solo durante l'orario lavorativo e nella sede predisposta, ma anche al di fuori e nella sfera provata. Lei, ad esempio, ha pagato a caro prezzo il suo essere disinibita sui social. Scopriamo perché.

via The Sun

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Yeimmy Ilias Isaza è originaria di Barranquilla, in Colombia, e lavora come docente universitaria. La donna, senza volerlo, si è trovata al centro dei riflettori per una decisione che l'ha vista come protagonista. Lei, amante della sua professione, è stata allontanata dall'ateneo in cui esercitava a causa del suo modo di vestire. 

Se pensate che si sia presentata a lavoro in abiti succinti e, dunque, in maniera inappropriata, vi sbagliate di grosso. La protagonista della vicenda non ha avuto mai simile ardire, ma, purtroppo, è stata licenziata a causa delle foto personali apparse sui suoi profili social. 

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A quanto pare, la docente si sarebbe fatta ritrarre in bikini e in abiti succinti e troppo scollati che avrebbero urtato la sensibilità dei suoi capi, fino al punto da spingerli a toglierle l'incarico. La notizia del suo licenziamento ha fatto il giro del web e ha suscitato un ampio dibattito. Ci sono stati moltissimi utenti che ne hanno preso le difese, considerando ingiusta la decisione dei dirigenti. 

Ognuno, secondo loro, è libero di fare ciò che vuole al di fuori del contesto lavorativo e pubblicare qualche foto "audace" non è un buon motivo per mandare via un dipendente, specialmente se questo si comporta in modo ligio e non dà spazio a lamentele quando si trova a lavoro. 

Situazioni simili sono capitate tante altre volte, anche a insegnanti di scuola elementare o media che, ancora di più, si sono trovati esposti a critiche, pregiudizi e provvedimenti fin troppo severi. Ma è corretto che sia così? Ognuno ha il suo punto di vista e la usa risposta in merito, e fortunatamente Yeimmy è stata assunta in un altro istituto e la sua carriera non ha subito una dura battuta d'arresto. 

Tu cosa ne pensi della faccenda? Sei d'accordo con chi l'ha criticata e licenziata, oppure con chi la difende?

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