Dopo 125 anni viene ritrovato un biglietto scritto da un ragazzo di 13 anni e nascosto in una Chiesa

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di Isabella Ripoli

20 Aprile 2022

Dopo 125 anni viene ritrovato un biglietto scritto da un ragazzo di 13 anni e nascosto in una Chiesa
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Che sia in un film, in un romanzo o in qualunque altro tipo di racconto, abbiamo sentito spesso di messaggi scritti e ritrovati solo tanti anni dopo. Famosissima è l'idea di una vecchia pergamena arrotolata, infilata in una bottiglia e lanciata tra le onde del mare. Un modo romantico e sognante per lasciare un messaggio nella speranza che, dopo tanto tempo, capiti tra le mani della persona giusta.

Non è una cosa che avviene solo nella fantasia, ma può accadere anche nella realtà. Proprio così. Vi raccontiamo questa storia per darvene dimostrazione. Scopriamo insieme chi è il protagonista della vicenda. 

via BBC

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Lui è William Elliott, un ragazzo che all'età di 13 anni scrisse un bigliettino per un destinatario sconosciuto e futuro. 

"Caro amico, chiunque tu sia a trovare questo bigliettino, pensa a William Elliot, che ha scritto queste parole l'11 agosto 1897. Se troverai questo bigliettino non lo strappare e non buttarlo via... tienilo in ricordo di me. W. Elliott. Ero il ragazzo principale di questo coro. Ti amo se mi ami". Con queste parole il giovane saluta il futuro destinatario e lettore del suo biglietto. 

A trovarlo sono stati alcuni operai che, intenti nei lavori di manutenzione della Sunderland Parish Church, si sono imbattuti in un banchetto e hanno scoperto all'interno questo piccolo foglietto di carta. Invece di buttarlo, fortunatamente, l'hanno conservato e consegnato a chi potesse occuparsi del restauro e della lettura di quanto scritto.

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Wikimedia - Not the actual photo

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La ricerca, affidata ai volontari della Seventeen Nineteen, ha portato alla luce parte della storia del tredicenne. A quanto sembrerebbe, William era figlio di Thomas Duncan Elliott, un ufficiale capo che nel lontano 1887 stava navigando sulla nave Skyros quando venne a mancare. Rimasti da soli maglie e 4 bambini dovettero arrangiarsi come poterono. Sarah Ann Elliott, la madre del ragazzo, iniziò a lavorare come sarta per mantenere tutta la famiglia, nonostante le loro origini non fossero umili. 

William, poco dopo la perdita del padre, venne ammesso in orfanotrofio e ne uscì all'età di 14 anni. Il ragazzo non si imbarcò mai come il padre, ma a quanto si evince dalle tracce rinvenute, lavorò come avvocato. Le testimonianze sulla sua esistenza arrivano solo al 1901, dopodiché non si sa niente di lui, almeno fino alla Prima Guerra Mondiale. 

Nella bacheca dove è esposta la lettera del 1897, infatti, è affisso anche l'elenco dei caduti durante il conflitto mondiale e tra questi nomi risulta un W. Elliott. Ovviamente non si può essere certi che sia la stessa persona e proprio il ragazzo che qualche anno prima aveva cantato nel coro della chiesa. 

Pxhere - Not the actual photo

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Una cosa però è certa: il ritrovamento ha ispirato il progetto The dear friend lanciato dall'associazione Seventeen Nineteen. Il manager del progetto ha dichiarato di essere entusiasta: "Mi sono commosso nel leggere le sue parole. Dalle poche righe viene fuori l'ansia e la preoccupazione per un futuro incerto dopo un periodo trascorso tra orfanotrofio e coro. Con questo progetto chiunque avrà l'occasione di scrivere una lettera al caro William". 

Il giovane era preoccupato per il suo futuro e aveva pensato di lasciare una traccia di sé per le persone future. A quanto pare il suo intento è andato a buon fine e tutti noi abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo e di ricordarlo grazie al suo tenero messaggio di saluto.

Ciao William, da oggi tutti noi avremo un pensiero per te, proprio come desideravi.  

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