Un gruppo di motociclisti si impegna a supportare i bambini vittime di violenza, accompagnandoli in tribunale

di Marta Mastrogiovanni

05 Luglio 2021

Un gruppo di motociclisti si impegna a supportare i bambini vittime di violenza, accompagnandoli in tribunale
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Essere vittima di bullismo o di qualunque tipo di abuso è qualcosa che nessuno dovrebbe mai affrontare, soprattutto da solo. Immaginate, poi, che a subire una qualsiasi violenza sia un bambino, fragile e indifeso. Per chi subisce un torto grave è già difficile superare il dolore che ne consegue, figuriamoci affrontare il proprio aggressore in tribunale. È proprio per questo che un bel gruppo di motociclisti ha deciso di offrire il proprio supporto a tutti quei bambini che devono presentarsi in tribunale e fronteggiare la persona che li ha danneggiati di più al mondo. In questi casi serve il supporto degli amici, di qualcuno che sappia come farci sentire al sicuro. A questo scopo, nel 1995, John Paul "Capo" Lilly di Provo, nello Utah (USA), ebbe l'idea di dar vita a BACA: Bikers against child abuse, ovvero, "Motociclisti contro gli abusi sui minori".

via Facebook / Bikers Against Child Abuse International

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Childhelp

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I motociclisti radunati in questa organizzazione internazionale hanno tutti un unico motto: "Nessun bambino merita di vivere nella paura!". Ed è proprio per perseguire questo mantra che i componenti, sia maschili che femminili, di questo nutrito gruppo hanno deciso di schierarsi così apertamente. Tra i motociclistiche hanno aderito all'iniziativa ci sono anche persone che hanno subito degli abusi da bambini, e che oggi vogliono sostenere i più piccoli che si ritrovano in condizioni simili.

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YouTube / Bikers Against Child Abuse International

YouTube / Bikers Against Child Abuse International

All'occorrenza, l'intero gruppo di motociclisti si presenta in tribunale al fianco del bambino o della bambina costretta ad affrontare tutte le conseguenze di una situazione difficile, in cui non avrebbe mai voluto trovarsi. È il gruppo a costituire un elemento di forza e di supporto per la piccola vittima innocente. 

Il gruppo di bikers in questione si definisce così: "Esistiamo come gruppo di motociclisti per consentire ai bambini di non avere paura del mondo in cui vivono. Siamo pronti a dare sostegno ai nostri amici feriti, coinvolgendoli in un'organizzazione consolidata e unita".

 YouTube / Bikers Against Child Abuse International

YouTube / Bikers Against Child Abuse International

I motociclisti non agiscono in solitaria, ma si accordano spesso con funzionari locali, sacerdoti e assistenti sociali che richiedono il loro aiuto. Spesso, è la loro corpulenza e il loro aspetto a donare un senso di protezione e calma ai piccoli coinvolti in prima persona. Un modo alternativo per cercare di restituire ai bambini un po' di fiducia in se stessi e di farli sentire parte di un gruppo che li accetta pienamente. Inoltre, parliamoci chiaro: chi mai vorrebbe affrontare un energumeno vestito di pelle, che guida una Harley Davidson?

YouTube / Bikers Against Child Abuse International

YouTube / Bikers Against Child Abuse International

Un'iniziativa che sembra funzionare e che, soprattutto, è stata creata per una delle cause più nobili: sostenere i bambini ei momenti più difficili. Nessun bambino dovrebbe mai subire alcuna violenza, ma nei casi in cui ciò dovesse avvenire, i motociclisti dell'organizzazione BACA sono pronti a dare il loro supporto.

Bravi!

Bravi!

Facebook / Bikers Against Child Abuse International

Un applauso a questi motociclisti dal cuore d'oro!

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