"Lascerò che le mie braccia si stanchino ora perché presto saranno vuote": una riflessione per tutte le mamme

di Simone Fabriziani

11 Giugno 2021

"Lascerò che le mie braccia si stanchino ora perché presto saranno vuote": una riflessione per tutte le mamme
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Fare la mamma può essere senza dubbio un lavoro gratificante, ma allo stesso tempo molto, molto impegnativo. Per una donna che desidera ardentemente dare alla luce un bambino, ogni sforzo, ogni preoccupazione, ogni dolore ed ogni caduta sono considerate come medaglie al valore nel lungo percorso che porta alla nascita di un figlio. Certo, i primi anni saranno i più duri, la mamma dovrà trascorrere molto tempo accanto al bambino per crescerlo, educarlo, non fargli mancare nulla...

via Psychology Today

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Bridget Coila/Flickr

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Un lavoro a tempo pieno che richiede nervi saldi, tantissima pazienza e molto spirito di sacrificio. Moltissime neo-mamme, con il tempo, sentiranno la stanchezza fisica e psicologica salire sempre di più, le braccia saranno doloranti per quante volte e quanto tempo dovrete tenere stretti a voi il vostro frutto naturale, la luce dei vostri occhi, vostro figlio, il risultato del vostro amore e del vostro desiderio. Del resto si sa, come vi avevamo detto, fare la mamma soprattutto le prime volte non è affatto facile, i bisogni e le necessità di vostro figlio saranno tantissime, sarà dura mantenere l'equilibrio tra la vostra vita privata e quella pubblica, mandare avanti il lavoro che svolgevate senza però mai perdere di vista il vostro bambino.

A volte le vostre braccia saranno talmente doloranti per aver tenuto stretto a voi vostro figlio per così tanto tempo, ma vedrete che tutta quella stanchezza, quella sofferenza, un giorno vi mancherà paradossalmente.

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Pxhere

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Sì, perché arriverà il giorno in cui vostro figlio crescerà, il tempo scorrerà talmente veloce che vi sembrerà che gli anni vi siano stati rubati senza che ve ne accorgiate, il frutto del vostro amore attraverserà l'adolescenza, l'età adulta, e non avrà più bisogno del vostro abbraccio, o che voi mamme lo teniate tra le vostre braccia per cullarlo, calmarlo, dargli da mangiare, farlo addormentare, o semplicemente per sentirlo stretto stretto accanto a voi.

Il tempo è tiranno, non concede sconti a nessuno, tutti crescono, passando troppo velocemente dall'età infantile a quella adulta, e ad accorgersi degli anni che passano inesorabilmente sono prima di tutto i genitori, che prima facevano difficoltà ad esaudire tutti i bisogni del bambino nato da poco, ma che poi ricorderanno con grande nostalgia e con qualche lacrima calda a scendergli sulle gote quando le braccia erano sì doloranti e stanche, ma che ora sono irrimediabilmente vuote.

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