Un cane randagio non smette di abbaiare finché un motociclista lo segue: voleva salvare un neonato abbandonato

di Marta Mastrogiovanni

28 Gennaio 2021

Un cane randagio non smette di abbaiare finché un motociclista lo segue: voleva salvare un neonato abbandonato
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Non è così sbagliato credere a frasi del tipo "al mio cane manca solo la parola", poiché i nostri amici a quattro zampe si dimostrano da sempre molto capaci e ricettivi, soprattutto quando si rapportano all'uomo. Non è un caso, infatti, se si dice che "il cane è certamente il miglior amico dell'uomo". 

Junrell Fuentes Revilla era in sella alla sua motocicletta, percorrendo un tratto montuoso nei pressi di Cebu, nelle Filippine, quando la sua attenzione è stata improvvisamente colta da un cane randagio che non la finiva più di abbaiare.

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L'atteggiamento del cane era troppo sospetto per tirare dritto e andarsene: Junrell avvertiva che qualcosa non andava. L'uomo, così, è sceso dalla moto e ha cercato di seguire l'animale, che sembrava quasi come se volesse suggerirgli qualcosa. "Dai, seguimi!" sembrava voler dire con tutto quell'abbaiare. I sospetti di Junrell erano fondati purtroppo: il cane lo ha condotto in un punto piuttosto isolato della montagna che somigliava ad una specie di discarica e lì lo ha indirizzato verso un piccolo fagotto che si dimenava a terra.

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Un neonato era stato abbandonato, avvolto in un asciugamano marrone, in quel posto desolato e il cane aveva cercato con tutte le sue forze di avvertire qualcuno che potesse intervenire. Senza pensarci due volte, Junrell ha preso il piccolo tra le braccia ed è rimontato in sella alla moto per portarlo alla Stazione di Polizia più vicina. Per fortuna, il tempismo del cane è stato essenziale poiché il piccolo era ancora vivo e perfettamente in salute.

Facebook / Hope for Strays

Facebook / Hope for Strays

Le gesta del "cane eroe" sono ben presto arrivate fino alle orecchie di un'associazione che si occupa di recuperare i randagi e offrir loro una casa accogliente (Hope for Strays). I volontari volevano tornare su quelle montagne nella speranza di ritrovare quel cane, ma hanno scoperto, anche con un po' di sollievo, che l'animale non era affatto un randagio: si chiamava Blacky e apparteneva a un uomo, il quale ha mostrato loro la strada per raggiungere la sua casa. Lì, Blacky era in compagnia di altri tre cani ed effettivamente non era affatto un randagio. Il suo comportamento ineccepibile, comunque, conferma un detto sacrosanto: "non esistono cani cattivi!".

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