Un cane entra in chiesa durante la messa: il prete non lo scaccia e comincia a giocare con lui

di Davide Bert

15 Agosto 2020

Un cane entra in chiesa durante la messa: il prete non lo scaccia e comincia a giocare con lui
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Esiste un proverbio popolare che recita “essere fortunati come un cane in chiesa”. Ovviamene il significato è volutamente ironico. Le povere bestiole infatti, fin dai tempi più antichi, non sono sempre state viste di buon occhio nei luoghi di culto, e spesso sono state scacciate.

Può capitare, infatti, che alcuni sacerdoti non tollerino l’intrusione di un animale ritenuto magari sporco e portatore di scompiglio nei contesti sacri e liturgici. Per fortuna, però, ogni tanto qualcuno di loro si ricorda che la tolleranza e l'accoglienza sono virtù basilari del messaggio religioso cristiano, proprio come ha fatto il prete di cui stiamo per parlarvi.

via Paroquia Nossa Senhora dos Dores

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Quello che è accaduto presso la chiesa di Nossa Senhora das Dores, in Brasile, è stato catturato in un video divenuto virale. Durante una normale funzione religiosa, un cane si è fatto strada tra le panche e i fedeli in preghiera. Dopo aver saltellato per un po’ qua e là, mordicchiando qualche fiore, si è diretto tranquillo verso l’altare. Qui però il sacerdote, Don José Geraldo Sobreira, non ha deciso di scacciarlo in malo modo, ma di accoglierlo come meritava.

Il prete ha risposto alla vivacità del cucciolo giocando con lui, senza prendersela perché gli stava strattonando affettuosamente la tonaca. La dolcezza e la simpatia dell’uomo di fede sono state davvero encomiabili. Anziché prendersela per un banale imprevisto ha reagito con ironia e gioia mostrandosi gentile vero un nuovo amico a quattro zampe.

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Poco dopo è stato rintracciato il proprietario del cane. Si trattava di un anziano affetto da Alzheimer che lo aveva smarrito ore prima. Di norma gli animali non sono ammessi in chiesa poiché possono creare confusione o sporcare, ma il decoro e l’umanità sono questioni diverse.

Chi crede nella benevolenza di Dio deve trasformare la propria esistenza nella manifestazione tangibile di quell’amore. Ciò si traduce nel rispetto verso ogni creatura, perché celebrare la vita è un atto di fede potente che ha molto più valore che tenere in ordine quattro pareti.

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