Non c'è niente di peggio di una persona cattiva che pensa di essere buona

di marika

12 Ottobre 2019

Non c'è niente di peggio di una persona cattiva che pensa di essere buona
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Spesso le persone trovano difficoltà ad ammettere e a riconoscere i propri difetti e tentano di nasconderli come polvere sotto al tappeto. Ma la cattiveria a volte è lampante a tutti tranne al diretto interessato a cui, probabilmente, fa più comodo sentirsi vittima piuttosto che carnefice. Un esame di coscienza sarebbe di grande aiuto ma bisognerebbe innanzitutto riconoscere di avere un problema. In tanti si sentono vittime di qualcuno e in pochissimi si rendono conto che sono vittime innanzitutto di se stessi e della propria cattiveria.



via Psychology Today

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123rf

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Spesso ci si accanisce con le persone più vicine, come genitori o figli, o anche “cari amici”, anche se di amicizia vera non si può parlare se si attuano certi comportamenti. Queste persone si sentono superiori agli altri e credono che tutto gli sia dovuto. Non hanno voglia di preoccuparsi delle emozioni di chi hanno di fronte e danno priorità solo a se stessi e alle proprie necessità. Eppure tendono sempre a ribaltare la situazione fino a sentirsi vittime delle situazioni che loro stessi hanno creato. Queste persone commettono cattiverie e pensano di subirne ed è molto pericoloso perché così facendo, non si mettono mai in discussione e non miglioreranno mai i propri comportamenti.

Di certo è più facile dare sempre la colpa agli altri piuttosto che farsi carico delle proprie responsabilità ed ammettere i propri errori.

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Cinderella/The Walt Disney Studios

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Non fanno che giustificare le loro azioni deplorevoli nascondendosi dietro un dito e sprigionano negatività ed ansia verso coloro che gli stanno vicino. Eppure c’è una cosa che si chiama auto-consapevolezza, che ci aiuta a crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista
Non è facile arrivarci, proprio a causa di questi meccanismi contorti di protezione. Protezione da noi stessi, dal non sentirci “cattivi” o “malvagi”.

C’è sempre tempo per la consapevolezza, per ammettere i propri errori ma ci vuole fatica e forza di volontà perché non è facile ammettere, soprattutto a se stessi, di essere delle cattive persone.

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