Rabbia e tristezza fanno aumentare concentrazione e creatività: lo rivela uno studio

di Davide Bert

18 Settembre 2019

Rabbia e tristezza fanno aumentare concentrazione e creatività: lo rivela uno studio
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Joseph Paul Forgas, coordinatore responsabile dello studio condotto presso l’Università del New South Wales a Sydney, in Australia, afferma che sussiste uno stretto legame tra cattivo umore e intelligenza.

L’indagine svolta dai ricercatori dell’Ateneo australiano ha infatti rilevato una connessione tra emozioni negative come sconforto o collera, e il livello cognitivo di un individuo. Gli effetti di queste condizioni psicologiche danno un temporaneo sprint incrementando le performance.

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Non è un mistero che professionisti nel campo musicale, letterario o della pittura siano molto più prolifici e creativi quando sono meno felici. Un acceso diverbio, una delusione d’amore, un dramma personale: sono tutti eventi che attivano qualcosa di profondo e che in qualche modo stimolano il cervello a produrre di più e meglio. I test effettuati dal gruppo di scienziati hanno fatto emergere dati molto interessanti su diversi aspetti delle capacità mentali. Rabbia o tristezza hanno avuto influenza positiva sulla memoria, sull’attenzione, sulle capacità decisionale e di giudizio, sulla motivazione, sulla comunicazione e sull’imparzialità.

Nei momenti in cui si viene messi alla prova è come se si fosse focalizzati al 100%. Tutte le distrazioni, le futilità, il caos esterno o interiore che normalmente inquinano scelte e riflessioni scompaiono del tutto. Il pensiero si fa più chiaro, i meccanismi di ragionamento più rapidi ed efficienti, si è presenti al momento e capaci di maggiori prestazioni.

Con ciò non si vuole suggerire di restare sempre depressi o arrabbiati solo per essere più acuti, ma il discorso la dice lunga sulle dinamiche di funzionamento dei processi cognitivi. Alla luce di questo studio, si potrebbe ad esempio sfruttare un momento di crisi per riconsiderare le proprie priorità, contando sul fatto che di sicuro si sarà più lucidi e in contatto con il proprio “io”. Da ora tristezza o rabbia potrebbero non essere più viste come condizioni fuorvianti ma anzi come opportunità per indirizzare meglio le proprie energie e capire ciò che si vuole davvero dalla vita.

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