La "pulizia energetica" della casa, una tecnica per recuperare benessere e serenità

di Davide Bert

25 Luglio 2019

La "pulizia energetica" della casa, una tecnica per recuperare benessere e serenità
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La casa non è solo il posto in cui si vive quando non si lavora o dove si va a dormire alla fine di una giornata, ma è il luogo dell’intimità e della privacy, un rifugio dove sentirsi protetti, rilassati e a proprio agio.

Capita a volte però di percepire le mura domestiche come una prigione, ma tutto ciò è una pura proiezione del proprio stato interiore. Il modo in cui ci si prende cura dell’abitazione riflette il rapporto con sé stessi, ed allo stesso modo l’ambiente influenza l’equilibrio psicofisico.

via Vogue

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Roderick Eime/Flickr

Roderick Eime/Flickr

Parafrasando un vecchio proverbio, si potrebbe dire “mente sana in casa sana”. Cambiare “dentro” è sicuramente un processo più elaborato, complesso e introspettivo, così esiste una strategia più semplice per migliorare l’umore cambiando ciò che si trova “fuori”. Questa tecnica viene chiamata “pulizia energetica” ma, al di là della definizione apparentemente new age, si tratta, in modo semplice, di mettere in ordine la propria abitazione.

Lo stesso atto di pulire e sistemare ogni angolo della casa ha un effetto terapeutico, perché contemporaneamente si crea ordine anche nella testa. Mentre si tenta di organizzare in modo più efficiente lo spazio in cui si vive, il cervello lavora in background. Lo stesso risultato si ha mentre si getta via ciò che non serve più o mentre ci si libera di inutili oggetti, che in un certo senso creano una specie di dipendenza e di ripetizione schematica.

Altro elemento utile nell’operazione di riassetto della casa è quello di cambiare l’ordine degli arredi, creando un’atmosfera di rinnovamento e rompendo allo stesso tempo delle abitudini noiose. Eccellente anche il giocare con colori e tinte vivaci, per stimolare la gioia e il benessere.

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Elaine Smith/Flickr

Elaine Smith/Flickr

Cosa fondamentale è il non “barare”, ossia non limitarsi alla pulizia superficiale, lasciando ad esempio armadi o cassetti in disordine. In questo modo ci si prende solo gioco di sé stessi, e non si approfitta del reale effetto positivo che una vera ristrutturazione può avere sul corpo e sulla mente.

Al termine di questo lavoro ci si potrà sicuramente sentire stanchi, ma ugualmente appagati e soddisfatti per aver recuperato efficienza e lucidità. Un po’ di caos ogni tanto non guasta, anzi può essere buono per stimolare l’immaginazione e la creatività, però non deve diventare cronico e stagnante, perché poi rischia di bloccare il flusso energetico, generando apatia, ansia e depressione.

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