I miei figli sono la mia priorità: tutto il resto può aspettare

di marika

07 Luglio 2019

I miei figli sono la mia priorità: tutto il resto può aspettare
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L’arrivo dei bambini è un momento unico nella vita dei genitori, che iniziano a pensare ad un altro esserino piuttosto che solo a sé stessi. Padre e madre si trovano a rinascere in un nuovo ruolo che implica nuove responsabilità e talvolta nuovi modi di vivere. E, ben presto, il mondo circostante, le persone, gli eventi della vita ed anche il lavoro, finiscono con l’assumere importanza diversa agli occhi dei genitori.

Tanto che alcune volte, soprattutto le mamme, si trovano a dover rinunciare a qualcosa della propria vita, per il bene della famiglia e dei bambini in primis.

via mother.ly

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Alvaro Reyes/Unsplash

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Quando un bambino arriva in famiglia non riempie solo la casa, riempie la vita dei genitori. Tutto il mondo si trasforma sia a livello emotivo, sia a livello pratico. Tante le cose da fare, tante le cose a cui pensare: nutrirli, educarli, prepararli ad affrontare serenamente l’ingresso nel mondo.

Si lavora affinché possano diventare adulti responsabili e rispettosi, che un giorno a loro volta avranno la propria famiglia, le proprie necessità. Un genitore non smette mai di essere genitore e continua sempre a pensare al bene del proprio figlio.

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John Mark Smith/Unsplash

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Ma le cose non sono sempre facili, soprattutto quando entrambi si lavora e non si hanno aiuti nelle vicinanze (ad esempio i nonni). E per questo tante mamme scelgono di lasciare il lavoro per potersi occupare completamente dei propri figli. Molte volte, per i genitori, il mondo può aspettare, perché nulla vale più del tempo speso con loro, del loro sorriso o del loro abbraccio.

Lasciare un lavoro non è mai una scelta facile e per molti non è nemmeno consigliabile, ma è comunque una scelta e come tale andrebbe rispettata. Ognuno conosce le sue condizioni economiche e di vita, e ognuno deve fare i conti solamente con la propria famiglia.

Ci sono tante sfumature quando si prendono queste decisioni, e non possiamo coglierle tutte non conoscendo ogni persona. Quindi sarebbe bene non criticare e non puntare il dito: ognuno ha il diritto di vivere la genitorialità come crede.

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