Tendi a preoccuparti di tutto? Allora hai una mente particolarmente creativa, lo dice la scienza

di Marta Mastrogiovanni

11 Giugno 2019

Tendi a preoccuparti di tutto? Allora hai una mente particolarmente creativa, lo dice la scienza
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Avete presente quell'amico che ha sempre qualche preoccupazione per la testa, come la mancanza di tempo, una chiamata persa sul cellulare, un messaggio non inviato (e così via..), costantemente? Oppure, se vi riconoscete in questa descrizione, forse siete proprio voi quella persona continuamente in ansia per qualcosa? Beh, buone notizie: potrebbe essere arrivato il momento di riabilitare i poveri ansiosi di tutto il mondo. Una nuova ricerca, infatti, suggerisce che le persone con un carattere particolarmente ansioso sono spesso anche incredibilmente creative. Ma quale è la connessione tra ansia e creatività?

via sciencedaily.com

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Secondo i ricercatori del King College di Londra, esiste una connessione molto forte tra ansia ed immaginazione. Il Dottor Adam Perkins, esperto in Neurobiologia della personalità, ha affermato che se si ha una preponderanza di pensieri negativi ― un fatto dovuto agli alti livelli di attività nella corteccia prefrontale mediale che domina la nostra percezione del pericolo, ― e anche una marcata tendenza ad andare nel panico prima degli altri, allora significa che puoi provare intense emozioni negative anche quando non c'è nessuna reale minaccia presente. Secondo Perkins, questo significa che "per alcune specifiche ragioni neurologiche, chi soffre di questa instabilità emotiva ha un'immaginazione molto più attiva". 

Sotto un certo punto di vista, la preoccupazione è la madre di tutte le invenzioni: i grandi pensatori del secolo scorso hanno portato avanti le loro grandi idee e scoperte, basandosi su una serie di preoccupazioni che affliggevano il mondo in un determinato periodo storico. I progressi nella costruzione di armi, ad esempio, furono intrapresi grazie alla preoccupazione di una nuova invasione; i progressi scientifici per limitare morte e malattie e tanti altri.

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Il Dottor Perkins ha poi spiegato la differenza tra "persone felici", "non-preoccupate" e "preoccupate". Le cosiddette persone felici e fortunate sono, per definizione, insoddisfatte della loro vita o del loro ambiente e molto poco inclini a rimuginare sulle questioni; nella risoluzione di un problema, infatti, tutto ciò rappresenta uno svantaggio rispetto a qualcuno che è molto più nevrotico e ha preso in considerazione tutti i possibili risultati di una determinata questione.
Il corso della nostra storia è disseminato di personalità geniali con tendenze nevrotiche e inclini all'infelicità: Vincent Van Gogh, Isaac Newton, Charles Darwin, Kurt Cobain. La lista potrebbe andare avanti per molto, ma quello che tra tutti rappresenta maggiormente questa condizione di genio infelice è forse John Lennon, il quale affermò che "il genio è dolore".

Insomma, la prossima volta che vi ritrovate a criticare un vostro amico un po' troppo ansioso, fermatevi un minuto a considerare tutta la faccenda: il loro "pensare troppo" li porta a notare molti più dettagli di voi e a valutare tutte le possibili conseguenze di un problema, riuscendo a raggirarlo in maniera più efficace di voi.

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