Le persone disordinate tendono a essere più creative e produttive: lo rivela uno studio

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di Lorenzo Mattia Nespoli

02 Luglio 2019

Le persone disordinate tendono a essere più creative e produttive: lo rivela uno studio
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"Non sono disordinato, ma caoticamente produttivo". Ricordatevi questa frase, perché potrebbe essere la vostra prossima risposta da dare a chi vi critica per il vostro disordine. Proprio così: è ormai provato anche dalla scienza che le persone che tendono a circondarsi di situazioni in cui la confusione regna sono intelligenti quanto, se non più, dei fanatici dell'ordine.

Del resto, non sarà un caso se personalità del calibro di Albert Einstein, Thomas Edison, Mark Twain, Steve Jobs e molti altri sono conosciute per la loro costante mancanza di organizzazione. Vediamo nel dettaglio perché il disordine può essere rivalutato come un fattore positivo della personalità.

via University of Minnesota

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Ali West/Flickr

Ali West/Flickr

Essere ossessionati dal riordinare o dal mantenere pulito un ambiente può essere sintomo di qualcosa che non va. Ovviamente oltre certi limiti, ma di sicuro chi lavora in maniera estrema per mantenere uno spazio "perfetto" si scontrerà prima o poi con una triste verità: la perfezione è impossibile, così come l'ordine costante.

Ciò non significa che tutti dobbiamo sentirci autorizzati a vivere nel più completo caos, ma semplicemente che un po' di "scarsa attenzione" a volte aiuta a riorganizzare meglio le idee e ad essere più produttivi. Vi sembra un controsenso? Aspettate a dirlo, perché è uno studio condotto dall'Università del Minnesota ha verificato proprio questo: gli spazi di lavoro disordinati possono aumentare i pensieri innovativi.

L'ordine eccessivo, d'altra parte, può tradursi in pensieri convenzionali e standard, ben lontani da quelli anticonvenzionali e controcorrente delle persone disordinate. E le grandi personalità citate lo dimostrano...

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Pixabay

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Chi vive o lavora costantemente in ambienti con poco ordine, poi, sempre secondo gli studi, ha più possibilità di concentrarsi, proprio perché riesce comunque a "dare un senso" a ciò che ha intorno. Così, gli occhi dei disordinati non sono focalizzati sul dettaglio, ma sul quadro generale, ed è per questo che riescono a essere più obiettivi e ingegnosi. 

D'altronde, chi è ossessionato dall'ordine totale, dovrebbe sapere che l'entropia - ossia la tendenza dell'universo a raggiungere costantemente stati di caos - è una caratteristica che governa tutto ciò che è intorno a noi. Si potrà ordinare quanto si vuole, ma un ambiente, prima o poi, tornerà a essere scompigliato.

Pensiero creativo, originalità, maggiori capacità di districarsi fra problemi anche a prima vista irrisolvibili. Con tutti questi presupposti positivi, essere disordinati - nei limiti del tollerabile per ognuno - non sarà più un motivo di vergogna o un difetto di cui compiangersi!

Source:

https://carlsonschool.umn.edu/news/intelligent-people-tend-be-messy-stay-awake-longer-and-swear-more

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