Nessun bambino può essere felice vedendo i genitori che si sbraitano contro in continuazione

di Davide Bert

05 Maggio 2019

Nessun bambino può essere felice vedendo i genitori che si sbraitano contro in continuazione
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Per ogni individuo il nucleo familiare è il primo contatto con il mondo esterno, la prima forma di interazione e relazione con gli altri. Crescere in un ambiente sereno è fondamentale per lo sviluppo psicofisico del bambino, che una volta adulto diverrà un membro sano della società. Viceversa vivere in un contesto tossico, dove i genitori non forniscono alcuna guida o si comportano in maniera violenta, causa gravi ferite e lacune emotive.

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Fin dall’infanzia la mamma e il papà sono le principali figure di riferimento perché contribuiscono a gettare le fondamenta del carattere e della personalità. Osservando loro un bambino apprende come rapportarsi verso i suoi simili e come gestire le diverse situazioni della vita. Assistere di continuo a litigi, aggressioni fisiche o verbali, provoca la sedimentazione di emozioni, sentimenti e ricordi nella memoria, anche in un età in cui non si hanno ancora i mezzi per comprendere pienamente cosa stia accadendo. Seppur non a livello razionale il piccolo capisce che qualcosa non va e lo interiorizza.

In una condizione in cui i ruoli non sono ben definiti, non vi è alcuna manifestazione di rispetto o di affetto parentale, il bambino tende a credere che quella sia l’unica realtà possibile. Crescendo può entrare in contatto con altre famiglie e rilevare la differenza con la propria, però la maggior parte dei danni sono già stati fatti. Escludendo i casi “borderline” in cui gli scontri tra padre e madre arrivano a conseguenze drammatiche, ogni coppia può attraversare periodi di crisi o momenti di tensione. Risulta difficile mantenere sempre l’autocontrollo, far prevalere il dialogo e comunicare soltanto con toni pacati.

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In sostanza nessuno è perfetto, ma questo non deve essere un alibi o una scusa per lasciarsi andare a scene di ira che possono causare veri e propri shock per i più piccoli. La cosa fondamentale, anche nei momenti più difficili, è cercare di non “dare spettacolo” davanti ai propri figli, proteggendoli il più possibile anche da sé stessi. Guai infine a usarli come strumento di ricatto o come mezzo per ferirsi a vicenda, sminuendo ai loro occhi la figura dell’uno o dell’altro genitore, tali traumi creano dei corto circuiti nella mente del bambino che da adulto potrebbe avere difficoltà nelle relazioni interpersonali.

Un vademecum di preziosissimi consigli per mamme e papà da tenere assolutamente a mente. Per il bene dei nostri figli.

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