Essere empatici è un dono meraviglioso, ma ha un costo enorme a livello emotivo

di Laura Gagliardi

18 Gennaio 2019

Essere empatici è un dono meraviglioso, ma ha un costo enorme a livello emotivo
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L'empatia è una dote importantissima, che rende speciale chi la possiede naturalmente – sebbene si possa sviluppare: infatti, amplifica i sensi, permettendo di entrare in relazione intima con il mondo circostante, intuire la realtà di situazioni e sentimenti, e costruire rapporti autentici con il prossimo.

Nonostante la preziosità di questo dono, esso rende chi ne è dotato probabilmente più generoso, attento ed altruista, ma non più felice; poiché, a volte, sentire le emozioni degli altri può essere un peso insostenibile.

via science-ofthe-soul.com

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pixabay

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Le persone empatiche sono generalmente apprezzate dagli altri, poiché rappresentano un porto sicuro, di ascolto e comprensione: pertanto la gente si sente portata naturalmente ad aprirsi con esse. In questo modo, un fiume di emozioni, intense e di segno sia positivo che negativo, si riversa sulla persona empatica, che deve essere forte ed equilibrata per reggere e non avere un crollo emotivo.

Infatti, "sentire" le emozioni degli altri significa provarle come fossero le proprie; a ciò si aggiunge poi la profonda comprensione delle situazioni che tale capacità porta con sé: il risultato è che spesso le persone empatiche tendono ad essere malinconiche e tristi. Per quanto possa essere ottimista e trovare forza nell'essere altruista e generoso, il male e la sofferenza che sono intorno a lui ne assorbono le energie.

Inoltre, proprio il loro carattere aperto e magnanimo può farli incorrere in persone interessate a sfruttarli, a ricevere senza mai dare niente. 

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 Mark Alexandrovich/unsplash

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Un'altra conseguenza della sua generosità è il fatto di dedicarsi agli altri, mettendo se stesso in secondo piano, al punto da sentirsi perduto talvolta, e andare alla ricerca di sé.

Questo martellare incessante del mondo esterno sulla persona empatica la porta a costruirsi pertanto una barriera difensiva: non per chiudervisi dietro, bensì per proteggere una piccola parte intima di sé dai bisogni degli altri, e dalla sua stessa tendenza a donarsi. 

Per restare in equilibrio e non cedere al suo lato oscuro, l'empatico da una parte deve pertanto cercare di distinguere le persone che intendono solo approfittare di lui; e dall'altra imparare ad abbassare quel muro di difesa, imparando ad esprimere i propri sentimenti, e a chiedere anch'essi aiuto quando è necessario.

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