Le persone che sono sempre in conflitto con gli altri, in realtà sono in conflitto con se stesse

di Laura Gagliardi

15 Gennaio 2019

Le persone che sono sempre in conflitto con gli altri, in realtà sono in conflitto con se stesse
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Ci sono delle persone che sembrano essere sempre in conflitto con il mondo intero – o almeno una parte di esso: sono sempre pronte a vedere i difetti degli altri, e il male nelle azioni altrui; amano criticare tutto ciò che le circonda e che diventa pertanto oggetto pressoché centrale di tutti i loro pettegolezzi.

Fin troppo facile intuire che i loro discorsi non possono essere sempre fondati: piuttosto saranno loro a distorcere tutto ciò su cui i loro occhi si posano. E questo perché – parafrasando Gandhi – "una persona in guerra con il mondo intero è una persona in guerra con se stessa".

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Ed Ivanushkin/flickr

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A ognuno sarà capitato di essere particolarmente critico qualche volta, e di comportarsi ingiustamente con qualcuno: e, se ci fermiamo a rammentare quegli episodi, ci rendiamo conto che in effetti in quel momento stavamo molto probabilmente riversando su qualcun altro il nostro malumore e nervosismo. Questo ci permette di capire meglio come coloro che sono pronti a giudicare e criticare in continuazione gli altri, abbiano evidentemente un problema con se stessi.

È fondamentale prendere le distanze da queste persone, perché tossiche, ovvero in grado di ridurre la nostra forza emotiva, avvolgendoci con la loro negatività.

A questo scopo bisogna avere chiari alcuni punti:

  • che le persone in conflitto hanno problemi con se stesse;
  • che tutti noi possiamo vivere questa conflittualità interna, in certi momenti ed in certi ambienti; ma non per questo saremmo meno capaci di volere bene a chi ci è caro;
  • che non c'è niente di sbagliato in noi, e non dobbiamo interiorizzare le critiche.

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pixabay

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Ogni persona, infatti dà agli altri ciò che ha dentro di sé: ciò significa non che loro possano danneggiarci, ma che siamo noi stessi a dare valore e rendere vero il pensiero negativo di altri. Quando non accettiamo l'invidia, la rabbia e gli insulti altrui – riconoscendo la loro vera origine nel malessere della persona che li esprime –allora quei sentimenti negativi continueranno ad appartenere a chi li ha formulati – non a noi.

Per far fronte a persone di questo tipo è utile ricorrere a tre "armi", di cui ognuno di noi dispone per natura: allontanarsi, capire ciò che è irrilevante, ed ignorarlo. Si tratta perciò di scegliere se lasciare che le parole siano trasportate via dal vento dell'indifferenza, oppure farle ristagnare dentro di noi. Non troppo ardua come scelta, giusto?

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