Il potere immenso ed irrinunciabile degli abbracci

di Laura Gagliardi

13 Gennaio 2019

Il potere immenso ed irrinunciabile degli abbracci
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A volte ci sentiamo scoraggiati e incompresi, ed avvertiamo perciò un senso di solitudine che si insinua sotto la nostra pelle, facendoci rabbrividire. Altre volte, ci sembra di scoppiare di gioia per quanto siamo contenti, e sentiamo il bisogno di trasmetterla in qualche modo.

In entrambi i casi, ciò che cerchiamo istintivamente è un abbraccio – sincero ed autentico. Un gesto semplice che scalda il cuore, riempe noi, la nostra casa e ci fa sentire speciali, unici e fortunati.

via psychologytoday.com

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Gli abbracci sono un modo per comunicare il nostro affetto e la nostra vicinanza agli altri senza dover ricorrere alle parole; anzi, spesso sono più efficaci di un intero discorso. Forse non risolvono i problemi, ma ci aiutano a sentirci forti abbastanza da poterli superare, da sapere che sopravviveremo ad ogni difficoltà, perché non siamo soli e siamo amati. 

Infatti, il nostro corpo è "progettato" per trasmettere emozioni attraverso il tatto; e l'abbraccio è lo strumento principe con cui si dà e si riceve energia vitale per il proprio benessere emotivo. Ecco perché è importante abbracciarsi, mantenere vivo questa abitudine, poiché ci permette di rafforzare legami, che potrebbero essere danneggiati dalle difficoltà della vita.

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Anche quando siamo lontani fisicamente dalle persone che amiamo e che vorremmo confortare e scaldare col nostro affetto, un abbraccio è sempre possibile; non fisicamente, ma psicologicamente. Un abbraccio psicologico può sfuggire e viaggiare per migliaia di chilometri, attraverso una telefonata, ed essere sincero ed efficace come gli abbracci fisici, poiché proviene dalla nostra anima. Esso agisce infatti tramite il potere delle nostre azioni, delle parole, della cura e delle attenzioni che rivolgiamo all'altro.

Ecco perché, in fondo gli abbracci che contano davvero sono quelli che diventano psicologici ed emotivi; quelli che ci fanno chiudere gli occhi, perché in quel momento l'unica vista che conta è quella del cuore.

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