Un pit bull rimane legato con una catena strettissima senza cibo né acqua per giorni: i vicini decidono di intervenire

di Francesca Torino

09 Novembre 2018

Un pit bull rimane legato con una catena strettissima senza cibo né acqua per giorni: i vicini decidono di intervenire
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Purtroppo esistono fin troppe persone che maltrattano gli animali per puro gusto di farlo, dopo averli accolti in casa propria per scelta. Cosa passi per la testa di queste persone non lo sappiamo, ma una cosa è certa: se sono in grado di fare cose indicibili sui propri amici a quattro zampe, niente gli vieta un giorno di fare la stessa cosa sui propri simili. Per questa ragione gli episodi di violenza sugli animali dovrebbero essere severamente puniti dalla legge, anche se non è sempre così. Fortunatamente ci sono tante altre persone che, quando vedono una situazione di abuso, non restano a guardare e salvano gli animali dal loro triste destino: è il caso di Max, un pit bull ritrovato incatenato a un albero.

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Don't Bully Us Rescue/Facebook

Don't Bully Us Rescue/Facebook

Il fatto è accaduto nel New Jersey, dove diversi abitanti della zona hanno avvistato un pit bull legato a un albero: la catena era così stretta da impedire al povero cane di muoversi, costringendolo a stare a contatto con i propri escrementi. Inoltre, hanno notato che non aveva né acqua né cibo da giorni.

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Kerry Haney/Facebook

Kerry Haney/Facebook

La volontaria Kerry Haney del vicino centro di soccorso per animali, il Don't Bully Us Rescue, viene contattata da diversi testimoni affinché possa fare qualcosa per questo pit bull imprigionato. Nel cuore della notte, la donna si reca all'indirizzo nel quale si trova il cane, ma non lo trova. Chiama la polizia del posto e scopre che lo hanno prelevato loro dalla sua abitazione, in seguito a diverse segnalazioni, e che lo hanno portato in un rifugio per cani nella contea di Gloucester. Inoltre, viene a sapere che i proprietari del cane sono stati riconosciuti colpevoli di abuso su animali e multati.

Kerry Haney/Facebook

Kerry Haney/Facebook

Kerry Haney si rivolge al rifugio per poter avere la custodia del cane, che in un primo momento gli viene negata ma solo fino al momento in cui al cucciolone non viene diagnosticata la filaria, una malattia parassitaria. La volontaria riesce, così, ad ottenere la custodia del pit bull, chiamato Max, lo cura e lo addestra. In effetti, il cane non è stato mai educato dai suoi precedenti proprietari e deve imparare tante cose, in più quando era un cucciolo non ha mai avuto l'opportunità di giocare con altri cani, quindi ha la stessa energia di un cucciolo di 4 mesi.

Max è un cane molto coccolone, ama giocare con gli altri cani e stare in compagnia. Kerry si sta occupando di lui in attesa che sia pronto per essere adottato da una famiglia più amorevole di quella che aveva prima.

La lezione che possiamo imparare da questa storia? Che davanti a un sopruso o a un'ingiustizia non dovremmo voltarci dall'altra parte! Facciamoci sentire, contattiamo le autorità e se necessario interveniamo - senza ovviamente infrangere la legge. L'indifferenza fa spesso più danni della violenza stessa!

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