"Truffa spirituale": assumono un finto prete per farsi confessare "i peccati sul posto di lavoro"
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!["Truffa spirituale": assumono un finto prete per farsi confessare "i peccati sul posto di lavoro"](https://img.wtvideo.com/images/original/46040.jpg)
Ci sono "sfere" nella vita di una persona ben distinte: quella sociale, quella sentimentale, quella lavorativa e quella spirituale. Possiamo definire queste come "le principali cause" su cui ruotano poi avvenimenti, e conseguentemente, azioni e decisioni che l'essere umano prende. Talvolta però i confini non sono così netti: vita lavorativa e sentimentale posso "sovrapporsi", ad esempio nel caso in cui ci si innamori di un/una collega. Può accadere anche che il proprio lavoro consista nel guidare e rafforzare la fede altrui.
Questo è proprio il caso del prete protagonista di questa storia: è stato chiamato per "alleggerire" i dipendenti di una nota azienda nell'ambito della ristorazione dai loro peccati. Un gesto gentile e altruista giusto? Beh, non proprio...
via Nypost
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Il proprietario di una catena di ristoranti messicani della California ha esortato i suoi 35 dipendenti "ad aprirsi", confidarsi e liberarsi dei loro peccati. Così, per farlo, ha deciso di metterli letteralmente di fronte a un prete. Così si sono svolti gli incontri.
"hai mai derubato il tuo capo? Sei mai arrivato in ritardo sul posto di lavoro? Hai mai danneggiato intenzionalmente il tuo datore di lavoro o hai cattive intenzioni nei suoi confronti?", chiedeva a tutti la "retta" figura. Domande alquanto strane in quella che sarebbe dovuta essere una confessione "libera".
"Non appena è iniziata la confessione, ho trovato la conversazione strana e diversa dal normale, in cui avrei raccontato a un prete i peccati che io volevo confessare, eppure tuta la 'chiacchierata sembrava in qualche modo dirottata' dove voleva lui", ha raccontato Maria Parra, una dipendete. Ma allora cosa stava davvero succedendo?
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Il loro capo aveva assunto una persona e l'aveva presentata come se questa fosse un prete, ma non era affatto così! Si trattava di un individuo a cui erano state date precise direttive atte solo a smascherare comportamenti illeciti da porte dei dipendenti del ristorante.
Ma la messinscena è stata subito scoperta dai suoi dipendenti: "al 'sacerdote' interessava solo conoscere i peccati commessi sul posto di lavoro", hanno dichiarato la maggior parte degli impiegati. Le reali intenzioni dell'uomo erano perciò palesi e così i dipendenti hanno presentato una denuncia al Dipartimento del Lavoro.
Il proprietario dell'attività dovrà quindi risarcire per 70.000$ i dipendenti "truffati" e pagare altri 70.000$ agli stessi: pare che questa persona non retribuisse gli straordinari ai suoi subordinati e che li minacciasse di licenziarli qualora avessero provato a far valere i loro diritti. Da questo sarebbe nata l'idea di "indagare" su cosa pensassero sul suo conto. Voi cosa ne pensate di questa storia?