È in congedo malattia da 15 anni, ma fa causa all'azienda perché non riceve aumenti di stipendio

di Irene Pastori

27 Maggio 2023

È in congedo malattia da 15 anni, ma fa causa all'azienda perché non riceve aumenti di stipendio
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L'apprezzamento sul posto di lavoro svolge un ruolo fondamentale nel favorire il benessere e la produttività dei dipendenti: quando ci sentiamo apprezzati, troviamo motivazione per mettere in campo le nostre migliori abilità e ci impegniamo al massimo. Pertanto, non possiamo sottovalutare l'importanza di lavorare sodo per meritare tale riconoscimento, anche perché la reciproca stima tra dipendenti e datore di lavoro crea un ambiente positivo che favorisce il successo individuale e collettivo.

E se questa reciprocità venisse meno? Cosa succederebbe? Queste sono le domande che probabilmente si è posto il protagonista della nostra storia, il quale ha deciso di fare causa alla sua azienda.

via Times Now News

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Pexels - Not the Actual Photo

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Ian Clifford, un dipendente di lungo corso dell'azienda informatica IBMin malattia da più di 15 anni, ha deciso di intentare una causa legale contro il suo datore di lavoro. L'uomo di 50 anni, però, è assente dal lavoro a causa di motivi di salute dal 2008 ed è ufficialmente "in pensione medica" dal 2013, come descritto nel suo profilo LinkedIn.

Ian, però, ha presentato un reclamo formale lamentando il fatto di non aver ricevuto un adeguato aumento salariale. Dopo una lunga disputa, la società ha proposto a Ian un accordo in cui è stato stabilito che lui non sarebbe stato licenziato e che sarebbe stato incluso nel piano di invalidità dell'azienda. Di conseguenza, il nostro protagonista sarebbe diventato un "dipendente non attivo" e avrebbe percepito il 75% del proprio stipendio, pur non essendo realmente attivo. 

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Ian Clifford/LinkedIn

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Nonostante la considerevole somma, Ian non ha sentito ragioni e ha deciso di intraprendere un'azione legale contro il suo datore di lavoro. La ragione di tale decisione è stata la mancanza di aumenti salariali negli ultimi dieci anni, cosa che ha lasciato il dipendente insoddisfatto. La controversia legale è nata con una denuncia per "discriminazione per motivi di disabilità". Sostenendo di essere stato trattato in modo sfavorevole, Ian ha puntualizzato come la mancanza di aumento di stipendio dal 2013 avesse comportato grossi problemi nel fronteggiare l'inflazione globale.

Il Tribunale del Lavoro di Reading, in Inghilterra, ha respinto la sua richiesta. Il giudice ha affermato che solo i dipendenti attivi hanno il diritto di richiedere aumenti salariali e che - di conseguenza - i lavoratori inattivi non sono inclusi in questa categoria.

Voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con la sentenza emessa? 

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