Questa donna è stanca di fare colloqui e di sentirsi dire che non può lavorare perché è mamma

di Irene Pastori

17 Febbraio 2023

Questa donna è stanca di fare colloqui e di sentirsi dire che non può lavorare perché è mamma
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Diventare mamma è una delle esperienze più emozionanti nella vita di una donna: in molte, infatti, sognano di mettere su famiglia e quando ci riescono sono al settimo cielo. C'è però un'ombra in questa esperienza ricca di luce, ovvero alcuni aspetti della vita di una donna che diventano più difficili da affrontare, come se diventare mamma si traducesse col dedicarsi solo e unicamente ai propri figli.

Molte donne, infatti, faticano a trovare un lavoro dopo la nascita di un figlio, perché molti imprenditori sono convinti che la maternità sia un "peso" per la carriera di una donna: i bambini sono fragili e possono ammalarsi, quindi questo si tradurrebbe in assenze numerose sul posto di lavoro.

via Alfemminile

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Lo sa bene Nicole Grassi, una giovane mamma di 26 anni: la nascita di sua figlia le ha donato una gioia immensa, ma ha iniziato a rappresentare quasi un "ostacolo". Da quando è mamma, infatti, non riesce a trovare lavoro. La giovane ha partecipato a numerosi colloqui e quasi sempre si è ritrovata di fronte il medesimo scenario. Il colloquio con il responsabile del personale comincia molto bene, ma quando scoprono che è mamma di una bimba di un anno, cominciano ad avanzare numerose perplessità sul timore che possa effettuare troppe assenze sul luogo di lavoro

Stanca di questa situazione, Nicole ha deciso di rivolgersi a Facebook per chiedere aiuto: «Salve a tutti, mi chiamo Nicole, sono una giovane mamma di una bambina di 1 anno e mezzo. Sono alla ricerca di un impiego, purtroppo sto facendo tanti colloqui, ma non appena sentono dire che sono mamma si tirano indietro», ha scritto in un post, affermando di voler solamente svolgere un lavoro onesto che le consenta di mantenere la sua famiglia.

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«Ai colloqui, quando scoprono questo dettaglio, mi fermano subito: "E se si ammala la bambina, come fai?", chiedono. "Se si ammala c’è il padre", ma la risposta non è mai abbastanza convincente», ha spiegato. Anche se il suo compagno non ha problemi a mantenere la famiglia, Nicole desidera la sua indipendenza economica, ma sfortunatamente non è ancora riuscita a trovare un datore di lavoro comprensivo.

Il suo post ha generato centinaia di commenti di ogni genere, la maggior parte sono state manifestazioni di solidarietà e condivisione di esperienze da parte di altre mamme in situazioni analoghe, ma non sono mancate le critiche da parte di qualcuno e le perplessità di chi ha cercato di immedesimarsi nel ruolo di un datore di lavoro.

Voi cosa ne pensate? Esiste un modo che riesca a conciliare il tutto?

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