Rispondere con il pollice in su è "ostile e aggressivo, soprattutto sul lavoro": in molti decidono di non usarlo

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di Isabella Ripoli

19 Novembre 2022

Rispondere con il pollice in su è "ostile e aggressivo, soprattutto sul lavoro": in molti decidono di non usarlo
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Con l'avanzare della tecnologia e il costante e sempre maggiore uso degli smartphone ognuno di noi ha fatto proprie alcune abitudini "da tastiera". Motivo per cui, risponde in modo del tutto automatico a messaggi, email o post sui social senza riflettere su come un'emoji o qualunque altro simbolo potrebbe essere interpretato. Eppure non è così scontato che una cosa da noi considerata completamente innocua, abbia lo stesso valore per il nostro interlocutore. 

Un tema su cui si sono soffermati molti giovani, i quali hanno stilato una sorta di classifica sulle "faccine" più usate che, però, potrebbero ormai apparire desuete se non addirittura offensive. Scopriamo insieme quella che più di tutte ha creato problemi.

via New York Post

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Pixabay - Not the actual photo

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Noi tutti, da grande utilizzatori del web, sappiamo cosa sono le emoji e le usiamo quotidianamente per rispondere ai tantissimi messaggi che riceviamo. Ce ne sono alcune che, negli ultimi tempi, sono state rivalutate ed è stato chiesto di non utilizzarle. A sollevare la questione è stata la cosiddetta generazione Z, ovvero quei giovani nati tra la fine degli anni '90 del secolo scorso e il primo decennio del 2000. 

Un 24enne si è fatto portavoce del disappunto di tanti suoi coetanei tramite un post pubblicato sul portale Reddit. Nel messaggio il giovane parla di come alcuni simboli possano creare incomprensioni e fraintendimenti - come, ad esempio, il pollice in su - specialmente se sono inviati sul posto di lavoro. "I colleghi che hanno la mia età non lo fanno - ha dichiarato il ragazzo - ma quelli più grandi si e la cosa, a volte, mi crea disagio. Ho impiegato un po' di tempo prima di abituarmi a simili risposte, senza sentirmi in difetto, giudicato e senza temere che qualcuno fosse arrabbiato con me".

Sarebbero, dunque, le generazioni più "anziane" a fare largo uso della manina col pollice rivolto verso l'alto, senza tener conto dei disagi presumibilmente insiti nel simbolo.

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La consulente aziendale Sue Ellson, che è stata interpellata per un commento rispetto alla questione, ha affermato che non è del tutto errato quanto sostengono i giovani. Inviare il pollice senza nessun messaggio chiarificatore, potrebbe indurre in una sbagliata interpretazione. "Sembra quasi - ha dichiarato - che le persone più adulte non abbiano mai il tempo per rispondere in modo esaustivo e non è chiaro cosa vogliano comunicare". 

Per molti, infatti, il pollice in su potrebbe significare l'essere d'accordo con quanto detto, accettare la cosa, ma non condividerla, sostituirebbe un "ho capito", oppure potrebbe essere esclusivamente una conferma riguardo alla ricezione del messaggio. Insomma, questo tipo di "faccina" non convince molto, soprattutto se usata in ambito lavorativo. 

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Gli utenti che hanno letto la richiesta di eliminazione, dal linguaggio comune, del simbolo, si sono detti in parte d'accordo perché potrebbe dare l'idea di atteggiamenti ostili o aggressivi che creerebbero inutili tensioni. D'altro canto c'è stato chi non vi trova nulla di male nell'inviarlo, considerandolo solo un modo veloce per rispondere nella frenesia delle ore lavorative. 

Tu di che opinione sei: sei d'accordo sul disagio che ne deriva o pensi che mandare un pollice sia del tutto normale?

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