Ex-professoressa si spegne a 96 anni lasciando 25milioni di euro alla sua badante e a diversi enti umanitari

di Marta Mastrogiovanni

03 Marzo 2021

Ex-professoressa si spegne a 96 anni lasciando 25milioni di euro alla sua badante e a diversi enti umanitari
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Quando si raggiunge una certa età, probabilmente, si pensa di più alla possibilità di andarsene da un momento all'altro. Nessuno è preparato alla morte, ma si può arrivare a convivere con l'idea che, un giorno, tutti ce ne andremo e che, naturalmente, si possono organizzare le ultime volontà con largo anticipo. Edmonda Marisa Cavanna, una nobildonna genovese che di mestiere ha sempre fatto la professoressa di lettere al liceo, si è spenta all'età di 96 anni e, consapevole che quel momento sarebbe arrivato prima o poi, ha lasciato un testamento chiaro e semplice: 25 milioni di euro suddivisi tra alcune delle maggiori organizzazioni umanitarie, ospedali e il personale che si prendeva cura di lei. Un riferimento speciale alla sua badante e ai suoi due figli, che per Marisa erano come due nipoti.

via Corriere della Sera

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Edmonda Marisa Cavanna si è spenta a 96 anni, ma prima di andarsene ha chiamato il suo caro amico bancario, Gino Noceti, e gli aveva chiesto un ultimo favore: "Carissimo, dopo che non ci sarò più porti per favore alla redazione del Secolo XIX quella busta che vede sullo scrittoio. Contiene l'elenco di tutti quelli che vorrei ringraziare e a cui ho voluto bene". Marisa, professoressa liceale, non si è mai sposata, ma ha avuto una vita piena e non ha mai dimenticato i suoi ex-alunni. Molti di loro la salutavano con allegria quando la incontravano tra le vie di Genova. Oltre agli studenti, sul suo necrologio scritto a mano, si leggono i ringraziamenti alle amiche e al personale della casa, in particolare alla sua badante e ai suoi figli, Gingi e Zakaria, per i quali l'anziana donna era come una nonna. Un ringraziamento che si è espresso anche nella pratica: alla sua badante, una donna che si è occupata di lei per 40 anni, "continuando sempre a darle del lei", ha lasciato ben 3,8 milioni di euro. 

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Il Secolo XIX

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Il patrimonio di Marisa è andato anche a due ospedali di Genova -5 milioni al Gaslini e una somma analoga al Galliera - ma ad una condizione: i soldi dovranno essere utilizzati esclusivamente per la ricerca e l'acquisto di nuove apparecchiature, non per la normale amministrazione. Altri 4 milioni sono stati destinate a varie Ong tra cui Amnesty, Amici senza frontiere e Save the Children. Come se non bastasse, la donna ha donato i suoi soldi anche ad altre onlus locali, a sostegno della sanità ligure. Infine, ha concluso il suo testamento con: "Dovesse servire, dono i miei organi". Una generosità immensa, che sottolinea la bontà di una persona che si è sempre spesa per gli altri, anche in vita. Marisa aveva sangue blu e veniva da una casata del patriziato di Venezia, quella dei Contarini, che tra i vari rami vanta otto dogi, ma la sua nobiltà non le ha mai impedito di comportarsi umilmente e di essere in grado di compiere gesti di straordinaria solidarietà.

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