Bambino di 10 anni viene bullizzato ogni mattina dai compagni prima delle lezioni online

di Marta Mastrogiovanni

21 Gennaio 2021

Bambino di 10 anni viene bullizzato ogni mattina dai compagni prima delle lezioni online
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La pandemia di Covid-19 che tutto il mondo sta affrontando , ha costretto a rimodulare moltissime delle nostre abitudini e convenzioni sociali a cui eravamo legati. Persino il mondo della scuola è stato rivoluzionato dalla didattica a distanza, meritevole in molti casi di non aver interrotto bruscamente il percorso di apprendimento dello studente ma, al tempo stesso, colpevole di non esser mai riuscita a sopperire a varie lacune. Lacune forse inevitabili, che lasciano riflettere sempre più su quanto sia fondamentale un rientro alla "normalità" appena sarà possibile. Il bullismo, però, sembra sia un triste fenomeno che continua a non trovare ostacoli, nemmeno con la didattica a distanza. In questo caso, però, si parla più specificatamente di cyberbullismo.

via CBS Local Chicago

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CBS Local Chicago

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La madre di Breadon Davis, un bambino di 10 anni di Chicago (USA), si è fatta avanti per denunciare pubblicamente il vergognoso trattamento che i compagni di classe rifilavano a suo figlio ogni mattina. Immaginate di accendere il computer dopo aver fatto colazione, per iniziare ad ascoltare la maestra nella nuova lezione del giorno, e di venire travolti da messaggi offensivi e intimidatori. È quello che succedeva a Breadon ogni santa mattina: i suoi compagni lo insultavano via chat e cambiavano il suo nome utente con frasi e appellativi a dir poco offensivi. Per non parlare delle continue minacce e della poco velata istigazione al suicidio che riproponevano ogni giorno.

Questi bulletti sembrano agire indisturbati agli occhi dell'insegnante o di un qualunque tipo di "controllo dall'altro", in quanto la tecnologia sembra permetter loro di interagire esclusivamente con Breadon.

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La politica anti-bullismo delle Scuole Pubbliche di Chicago afferma specificamente che i dipendenti devono intervenire se assistono ad atti di bullismo. "Come è possibile che nessun altro si accorga di quello che gli altri bambini gli scrivono?", si chiede la madre disperata. AL momento, anche se Breadon ha mostrato le foto dei messaggi che riceveva, le autorità interne alla scuola stanno ancora indagando sulla situazione.

Una storia che fa riflettere su un problema di vecchia data, purtroppo diffusissimo, come il bullismo. Un fenomeno di cui la didattica a distanza non è certamente responsabile, ma che deve essere ostacolato con mezzi appropriati anche in caso di lezioni tramite Zoom o software simili.

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