A Natale le sedie vuote di chi non c'è più ci ricordano l'importanza di coltivare i legami che abbiamo trascurato

di Simone Fabriziani

04 Dicembre 2020

A Natale le sedie vuote di chi non c'è più ci ricordano l'importanza di coltivare i legami che abbiamo trascurato
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C'è un momento dell'anno in cui le grandi assenze affettive che hanno costellato la nostra vita si fanno sentire sempre più prepotentemente: stiamo parlando dell'arrivo delle festività natalizie, il momento principe dell'anno in cui le famiglie di tutto il mondo si riuniscono attorno ad una tavola imbandita di cibo per festeggiare la nascita di Gesù e per scambiarsi doni l'uno con l'altro. Un momento dell'anno in cui si celebra il valore e l'unità della famiglia, anche per chi questa famiglia non ce l'ha più.

via Very Well Health

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Già, perché per chi ha perso un proprio caro, l'arrivo del Natale non è più occasione di gioia, di spensieratezza, di luci e addobbi casalinghi, di albero e carta da regalo; festeggiare il Natale attorno ad una tavola imbandita che si fa sempre più vuota, è un durissimo colpo al cuore. Le sedie vuote delle feste sono il monito di quanto la vita sa toglierci, ma anche di quanto la vita sappia donarci ogni giorno.

Una volta che perdiamo per sempre un nostro caro, che sia un genitore o anche un figlio, la vita non sarà mai più la stessa, le festività non avranno più la nota gioiosa che una volta a loro associavamo, anche no stessi non saremo più quelli del giorno prima. Ma la vita stessa ci insegna che, per ogni chiusura, c'è sempre un nuovo inizio, per ogni morte, una nuova vita.

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E cos'è il Natale se non la festività più importante da questo punto di vista? Cosa celebriamo questo straordinario giorno di fine anno se non il potere straordinario della (ri)nascita, sia fisica che spirituale? Le sedie che sono rimaste vuote nel corso degli anni sono lì a ricordarci che qualcosa a noi estremamente caro non c'è più, non tornerà mai più ma vivrà per sempre accanto a noi, custodito all'interno del nostro cuore. E possono essere anche uno stimolo a ricucire e a coltivare con maggior decisione i rapporti con coloro che ci sono ancora, parenti, amici o conoscenti, che magari negli ultimi anni avevamo trascurato.

Per ogni fine c'è sempre un nuovo inizio, anche per noi per incominciare una nuova fase della nostra vita, una fase contraddistinta da una nuova consapevolezza che nessuno ci ha veramente lasciato, se non attraverso una sedia vuota che fa tanto rumore durante le festività natalizie. E allora, questa sedia continuiamola a lasciare vuota ogni anno, affinché l'assenza diventi ricordo, e il ricordo diventi presenza eterna nei nostri cuori non più solitari.

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