Un giovane ingegnere laureato con 110 e lode ha vinto il concorso per diventare operatore ecologico della sua città

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

16 Dicembre 2019

Un giovane ingegnere laureato con 110 e lode ha vinto il concorso per diventare operatore ecologico della sua città
Advertisement

Nell'epoca in cui viviamo niente è più garantito, e così una laurea in tasca non apre necessariamente le porte della carriera. Capita invece che un giovane di  35 anni, laureato in ingegneria a pieni voti, si ritrovi a partecipare a un concorso per operatori ecologico indetto nella sua città. Si chiama Giuseppe Moreno di Trani e, a seguito di anni di lavoretti sottopagati o a guadagno zero, ha deciso di appendere al chiodo la laurea e sperare di assicurarsi un lavoro, uno stipendio e un contratto.

via Repubblica

pixabay

pixabay

È successo a Barletta, dove un giovane ingegnere ha vinto il posto tanto agognato di operatore ecologico. Tanto agognato? Sì, perché nonostante Giuseppe sia un ingegnere, laureato all'Università di Bari nel 2012 con 110 e lode, di lavoro non ne ha mai sentito parlare.

E lui, un giovane con tanta voglia di lavorare e di coronare il sogno di metter su famiglia insieme alla sua compagna, non si è mai tirato indietro nel fare lavori che con la sua laurea non c'entravano nulla o, quando c'entravano, di farli a costo zero pur sperando che gli servissero almeno per fare esperienza. In tutta la sua vita lo stipendio più alto che ha ricevuto è stato di 800€, ora ne prenderà 1200. 

Advertisement
pxhere

pxhere

Di tempo ne è passato abbastanza senza una proposta di lavoro seria che facesse sentire Giuseppe ripagato degli anni di sacrifici tra i banchi dell'Università. Così, quando nella sua città, Barletta, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti ha indetto un concorso comunale, non ha esitato a parteciparvi. E Giuseppe ha vinto, conquistando il primo posto della graduatoria definitiva. 

Con lui tanti altri "Giuseppe": al concorso, infatti, hanno partecipato numerosi diplomati e laureti, e alcuni hanno ottenuto il posto di lavoro come lui. In tutto lo stivale ci sono persone che hanno sperato di poter fare nella vita l'impiego per cui hanno investito anni di vita nello studio, e che alla fine si sono ritrovati a doversi accontentare pur di portare a casa uno stipendio che permettesse loro di essere un minimo indipendenti. Giuseppe riassume così la sua vicenda: "Prima di essere un ingegnere, sono una persona".

Advertisement