Parcheggia l'auto nell'area riservata del supermarket e i dipendenti gliela bloccano con una barriera di carrelli

di Marta Mastrogiovanni

16 Settembre 2019

Parcheggia l'auto nell'area riservata del supermarket e i dipendenti gliela bloccano con una barriera di carrelli
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Quando si tratta di centri commerciali e supermercati, la gente viene invasa da un'isteria generale che li porta ad agire in maniera sconsiderata e irrispettosa. Ecco, allora, che ci si ritrova a litigare per l'ultimo parcheggio o per le file alle casse, ed ogni mossa sembra divenire improvvisamente lecita, come in una battaglia all'ultimo carrello. Ci sono persone, infatti, che pensano di poter fare tutto quello che vogliono e che non si fanno troppi scrupoli quando si tratta di loro stessi. C'è chi decide di parcheggiare dove non dovrebbe, senza riflettere sulle possibili conseguenze che quella decisione irrispettosa potrebbe generare.

via Fox News

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Facebook / Arnold Angelini

Facebook / Arnold Angelini

Un avvocato argentino di nome Arnold Angelini ha assistito ad una scena incredibile nel parcheggio del centro commerciale di Coto Temperley di Buenos Aires. L'uomo ha giustamente deciso di fotografare l'accaduto e successivamente di condividerlo sulla sua bacheca Facebook. 

A quanto pare, un cliente del supermercato aveva deciso di parcheggiare la propria auto nella zona riservata al deposito dei carrelli, creando un forte disagio a tutti coloro che necessitavano di lasciare o prendere il carrello per la spesa. La risposta dei dipendenti non si è fatta attendere e nel giro di poco tempo la macchina è stata completamente circondata da file di carrelli che le impedivano di uscire.

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Facebook / Arnold Angelini

Facebook / Arnold Angelini

Angelini, nel suo post di Facebook ha commentato: "La verità è che bisogna essere poco furbi per parcheggiare nel settore riservato ai carrelli della spesa. Non puoi essere tanto idiota da lasciarlo dove vuoi. Si vede che non c'è più rispetto. Un applauso per i dipendenti che gli hanno bloccato l'auto".

Facebook / Arnold Angelini

Facebook / Arnold Angelini

Basterebbe un po' di rispetto in più e forse il mondo potrebbe diventare davvero un posto migliore in cui vivere.

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