Questa donna ha ospitato in casa sua 97 cani per salvarli dalla furia dell'uragano Dorian delle Bahamas
Per chi ama gli animali, loro vengono prima di tutto; prima dell'amore e degli affetti di amici e famigliari, il benessere e la protezione di cui hanno bisogno gli amici a quattro zampe più bisognosi vengono al primo posto; anche di fronte alla forza della Natura. Questo è quello che è accaduto a Chella Phillips, una donna delle Bahamas che ha deciso di ospitare all'interno della sua dimora ben 97 cani e salvarli dalla furia del tornado Dorian.
via ABC News
Chella negli ultimi 4 anni si è sempre prodigata nel salvare le vite degli animali più in difficoltà, e il suo straordinario senso del coraggio e dell'altruismo verso i più deboli si è manifestato anche in occasione del devastante uragano Dorian, che i primi giorni del mese di settembre 2019 ha colpito pesantemente l'isola esotica. Chella ha così deciso di ospitare un gran numero di cani all'interno della sua casa affinché potessero essere meglio accuditi.
Sembrerà impossibile, ma a casa di Chella ci sono al momento ben 97 cani, di cui 79 che vivono nella camera da letto della donna! Ma, come ci ha tenuto a precisare Chella Phillips in un post su Facebook che rapidamente ha fatto il giro dei social, ora la sua abitazione non è più adatta a dare spazio al gran numero di cani che si sta affollando: non c'è più elettricità sufficiente, ed iniziano ad arrivare le prime infiltrazioni di acqua.
Chella riesce difatti a sfamare i poveri cani randagi grazie alle innumerevoli donazioni dei cittadini delle Bahamas; ma ora, con la devastazione dell'uragano Dorian, i 97 animali iniziano ad avere bisogno di un rifugio più adatto alle loro esigenze, in attesa che l'amministrazione dell'isola possa trovare il modo di salvare le vite anche di questi angeli a quattro zampe.
Quello che fa Chella è un vero e proprio sacrificio che arriva dal cuore, un cuore grande che batte per gli animali più in difficoltà, proprio quelli che hanno più bisogno di cure e di tanto, tanto affetto.
