Non serve a nulla apparire buoni se dentro coviamo sempre rancore verso gli altri

di Davide Bert

30 Luglio 2019

Non serve a nulla apparire buoni se dentro coviamo sempre rancore verso gli altri
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Molte persone, per non dire quasi tutte, tendono a mostrare all'esterno una veste abbastanza diversa dal loro reale temperamento. Lo scopo è quello di generare ammirazione e rispetto nel prossimo, dando però un messaggio che risulta alquanto contraddittorio rispetto a ciò che si prova o si pensa. I casi più estremi sono gli individui dall'animo malvagio che mascherano questa natura pregando, recitando la parte di chi è profondamente buono e spirituale.

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Christian Fregnan/Unsplash

Christian Fregnan/Unsplash

Senza andare a scomodare i veri e propri criminali, praticamente tutti, chi più chi meno, hanno lati della propria personalità non sempre gradevoli, ma nonostante ciò ci si ostina a portare avanti una farsa in pubblico, quando nel privato ci si rivela molto diversi. Non c’è nulla di male a non essere sempre irreprensibili, a non desiderare continuamente il bene e la felicità altrui, perché tutti hanno difetti e nessuno è impeccabile. Sta forse proprio in questa ossessione della finta perfezione la maggiore sofferenza segno dei tempi moderni.

Lo dimostra la realtà alterata, artificiale e artificiosa dei social, dove si cerca di apparire nella maniera migliore, dando l’idea di essere persone complete, risolte, felici, serene, gentili e senza macchia. Questa costante repressione di quella che è la propria verità genera disagio e lo alimenta.

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Non serve a nulla apparire buoni se dentro coviamo sempre rancore verso gli altri - 2

Accettare sé stessi per quello che si è davvero rappresenta il primo passo per risolvere i conflitti interiori e conquistare una vera tranquillità interiore. Chi è veramente in pace con il proprio io, anche con quello più scontroso e irascibile, può sprigionare il proprio lato migliore senza camuffarlo, senza fingere. Forse è proprio la finzione che pesa maggiormente, il non pensare di essere sempre sotto i riflettori, il credere di dover dare ogni volta il meglio di sé per paura di essere giudicati male.

Ma che senso ha comportarsi da brave persone se dentro si cova rabbia e risentimento? Bisogna essere orgogliosi della propria diversità perché è una ricchezza, anche quando rende asociali o antipatici. Apprendere come smussare gli angoli del proprio carattere equivale a migliorarsi, negarlo significa tenerlo in gabbia e restare perennemente infelici. Provare per credere!

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