Questo eroe veterinario salva gli animali in difficoltà nelle zone di guerra di tutto il mondo
La guerra è qualcosa di tremendo sotto ogni punto di vista, a prescindere da giustificazioni politiche, economiche o religiose. L’unica specie sul pianeta che l’ha inventata è paradossalmente anche quella che si fregia di essere la più evoluta, cioè l’essere umano. Che sia per ragioni giuste o sbagliate gli individui hanno pur sempre una scelta, diverso è il caso degli animali, che ne diventano vittime loro malgrado senza avere alcuna colpa o responsabilità.
via The Telegraph
Si verificano così circostanze in cui nelle aree di conflitto, dove sono presenti riserve chiuse o giardini zoologici, le bestie rimangano imprigionate senza possibilità di difendersi o di scappare. La conseguenza più frequente è che loro malgrado restino vittime collaterali durante gli scontri e i bombardamenti. C’è chi però senza paura sfida il pericolo delle esplosioni e delle pallottole per salvare queste creature, uno di questi è Amir Khalil, veterinario che appartiene all’unità di emergenza dell’organizzazione umanitaria Four Paws.
La struttura ha l’obiettivo di entrare nei teatri di battaglia più cruenti e di salvare gli animali tenuti in gabbia dentro il perimetro delle zone di fuoco. Tra le imprese più rilevanti va ricordata la missione di recupero all’interno dello zoo abbandonato di Rafah a Gaza, dove sono stati portati in salvo ben 47 esemplari di diverse specie. Oltre a questo episodio, fino ad oggi Khalil ha prestato soccorso nei luoghi più pericolosi del pianeta, come Sudafrica, Aleppo, Giordania, Iraq e Kenya. L’unità di Amir è composta da personale medico e militari di supporto.
Pur trattandosi di operazioni di pace, tutti i membri della squadra hanno seguito un particolare addestramento per imparare ad affrontare qualunque eventualità in zone dove la situazione può precipitare velocemente. Il ruolo di Four Paws e di Khalil nello specifico, è particolarmente prezioso dal punto di vista diplomatico perché si tratta di un ambito che può fungere da ponte di dialogo tra culture e paesi. La causa animalista può servire a superare le barriere e controversie, perché le creature che vivono libere in natura non hanno nulla a che vedere con le divergenze tra esseri umani.
Apprendere l’attitudine all’armonia e e all’equilibrio può servire da esempio anche per noi esseri umani. E noi non possiamo che concordare.