Perdono la figlia di 1 anno, ma decidono di donare gli organi: l'ospedale onora la scelta con un gesto emozionante

di Davide Bert

22 Marzo 2019

Perdono la figlia di 1 anno, ma decidono di donare gli organi: l'ospedale onora la scelta con un gesto emozionante
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Nell’ordine naturale delle cose arriva il giorno in cui i figli devono dire addio ai loro genitori. Si tratta di un evento inevitabile e triste, ma mai quanto quello in cui le parti si invertono, e sono padre e madre a perdere il proprio figlio prematuramente.

La piccola Alondra aveva solo 1 anno quando una polmonite l'ha portata via dalla sua casa e dalla sua famiglia: i genitori sono stati chiaramente devastati da dolore, ma non hanno perso la lucidità di decidere la cosa migliore da fare dopo la morte della figlia.

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Alondra Torres Arias è una bambina di appena 1 anno colpita da una grave forma di polmonite fulminante. Nonostante gli sforzi la piccola non ce l’ha fatta e i medici sono stati costretti a dichiararne la morte cerebrale. Nonostante l’immenso dolore i genitori hanno avuto la forza per compiere un ultimo commovente gesto, decidendo di donare gli organi della figlia.

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Alondra si è spenta presso l’ospedale di Monterrey, a Nuevo Leon, in Messico, dove è avvenuto anche l’intervento di espianto. Grazie ai reni e al fegato della piccola è stato possibile salvare la vita di tre bambini. Jenni Barraza, la madre di Alondra, è stata accanto a sua figlia parlandole e baciandola fino all’ultimo istante. Per omaggiare il coraggio della famiglia, il ricordo e il sacrificio di Alondra tutto il personale dell’ospedale ha formato un lungo corridoio d’onore. 

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Medici e infermieri si sono uniti alla sofferenza della famiglia della bimba accompagnandola idealmente mentre veniva trasportata in sala operatoria. Durante quei pochi metri che sono sembrati eterni Jenni ha camminato in lacrime ma a testa alta, confortata al pensiero che qualcosa di Alondra avrebbe continuato a esistere in 3 vite.

Compartan la publicación por favor #EnHonoraAlondra Jenni Barraza Ayer se firmó la muerte cerebral de mi hija Alondra. Probablemente ella se fue días antes, yo le hablé y la besé hasta el último minuto. Escribo porque sé que hubo mucha gente al pendiente, gente que ayudó con sus oraciones y también económicamente. Sé que trascendió hasta gente que yo no conozco, por lo que pido que se extienda este mensaje. Tenía la ilusión de ir personalmente a agradecer con mi niña en brazos a cada persona por su ayuda. Ayer mi esposo y yo escoltamos a mi bebé todavía en la cuna y respirando artificialmente desde el área de terapia intensiva hasta el área de cirugía donde Alondra pudo donar sus dos riñones y su hígado. En el camino al quirófano ibamos soportando una tristeza que no les puedo explicar. Saliendo del elevador, nos esperaba un pasillo muy largo, lleno de enfermeros y enfermeras, médicos y demás personal del hospital haciendo "valla", todos en silencio, todos con las manos juntas en señal de agradecimiento, todos visiblemente conmovidos, dimos vuelta y había todavía mas gente. Nunca caminé mas orgullosa y con mi cabeza en alto. Llegamos al quirófano y nos despedimos de mi niña hermosa, llegó la hora de dejarla ir. Tengo el grandísimo consuelo de haber ayudado a salvar a 3 bebés, la muerte de mi niña no fue en vano. Me encargaré en lo posible de que este testimonio pueda salvar mas vidas. Una persona con muerte cerebral, no puede irse directo al panteón. Hay familias sufriendo, hay madres en la agonía de la espera de un milagro, de una oportunidad. Para mi lo mas difícil apenas comienza. Siempre estaré muy agradecida con quienes hicieron tanto por nosotros. Siempre honraremos a mi niña que llevamos en cada paso. Fue un honor y un privilegio haber sido su mamá.

Pubblicato da Andrea Salgado Flores su Venerdì 11 gennaio 2019

La famiglia della piccola ha ricevuto una miriade di messaggi di sostegno da parte di tante persone sconosciute. Estranei di tutto il mondo hanno ringraziato il padre e la madre di Alondra per l'incredibile atto d’amore. La breve esistenza della loro dolcissima bambina non è stata vana, e oltre al miracolo del dare una seconda possibilità ad altri piccoli come lei, ha commosso e ispirato tantissima gente.

Una piccola triste storia che ricorda come ognuno può fare davvero la differenza, anche nei momenti più drammatici.

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