Non serve a nulla dire continuamente ai bambini di "stare attenti"

di Laura Gagliardi

15 Febbraio 2019

Non serve a nulla dire continuamente ai bambini di "stare attenti"
Advertisement

Sicuramente vi sarà capitato di passare per un parco giochi e, soprattutto se avete dei figli, di osservare il comportamento degli altri genitori mentre i loro bimbi correvano da un gioco all'altro.

Alcuni chiacchierano fra loro, qualcun altro legge - felici di avere finalmente del tempo per discutere fra adulti –, ed altri purtroppo si danno all'inseguimento del figlio.

Purtroppo perché questa tendenza a non perdere di vista mai un secondo i propri figli – quando sono ormai in età scolare – finisce per essere deleteria, per grandi e piccini.

via treehugger.com

Robert Collins/unsplash

Robert Collins/unsplash

Questo tipo di genitori non è in grado di stare lontano dai giochi e distogliere lo sguardo e l'attenzione dai propri figli; ma appare in uno stato di allerta continua, che lo porta a monitorare ogni movimento del bambino, per evitare che incorra in qualche pericolo.

Ed il pericolo, di volta in volta identificato con occhi sgranati o espressione esasperata, può essere: sporcarsi i vestiti, sbucciarsi le ginocchia, bruciarsi le mani scivolando sul palo, cadere dall'altalena; e cose simili – ovvero non particolarmente gravi. 

Tuttavia, mettendo in guardia ripetutamente i propri figli. impediscono loro di fare esperienza diretta del mondo circostante, che è poi la chiave primaria di conoscenza e crescita dell'essere umano. I bambini si vedono così ostacolati nel momento in cui esercitano l'autonomia e l'indipendenza di cui sono capaci, e questo neutralizza ogni tentativo di conoscere i propri limiti e le proprie capacità. Vengono trasmesse loro tutte le insicurezze del genitore che ripete di "stare attento".

Advertisement
pixabay

pixabay

Identificare come rischioso ciò che alla fine è un gioco – progettato e realizzato per i bambini – comporta una distorsione del concetto di "pericolo", tale da generare nel figlio paura ed insicurezza nei confronti del mondo, nel lungo periodo.

Pertanto, lasciamo che i bambini sperimentino secondo le loro capacità e la loro età: permettiamogli di giocare – a costo di dover poi mettere tutti i loro abiti in lavatrice, al ritorno a casa; di cadere – perché la prossima volta trovino l'equilibrio; di sbattere il sedere per terra, cadendo bruscamente dallo scivolo.

Date loro un avvertimento, ma poi fate che apprendano i propri limiti da soli. E nel frattempo, godetevi una chiacchiera con un adulto o il tempo con voi stessi!

Advertisement