Come riconoscere e quali sono gli atteggiamenti di iperprotezione verso i figli

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di Marco Bonavolontà

25 Agosto 2023

Come riconoscere e quali sono gli atteggiamenti di iperprotezione verso i figli
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L'amore che si prova per i propri figli è sconfinato ed è difficile perfino da descrivere: questo sentimento potrebbe far nascere alcuni comportamenti non molti "salutari" per l'educazione di un figlio. Se vi soffermante a pensarci il confine tra amore, cure e attenzioni è molto labile da ciò che viene definito come un atteggiamento di "iperprotezione".

Dunque vogliamo proporvi alcuni esempi, scenari tipici, che rispecchiano perfettamente questa problematica che si sta diffondendo inconsapevolmente. Osserviamo insieme alcune dinamiche "nocive" che potrebbero far parte di un tipico rapporto tra un adulto e un bambino.

via Choosingtherapy

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Freepik - Not the actual photo

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Intendiamoci: si vuole sempre e solo il meglio per le persone che si amano e questo è legittimo, sacrosanto. Ma quando si tratta di bambini, di giovanissimi in fase di crescita e sviluppo, è importante ricordare che la loro formazione è strettamente correlata alle esperienze che questi sono in grado di fare. E questo è tutto il fulcro della questione. Facciamo un esempio esplicativo.

Un bimbo - magari vostro figlio - è intento a mettersi le scarpe, ma ha già le mani impegnate: stava giocando con dei pupazzetti e sa che deve riporli nella loro apposita scatola. Una persona adulta non vedrebbe alcun tipo di problema in una situazione di questo tipo: agirebbe dando una priorità ad un'azione e quindi passerebbe a quella successiva completando tutti i "compiti" che si era prefissata. 

Per un bambino piccolo però potrebbe volerci del tempo per elaborare su come procedere nel portare a termine i suoi intenti. In ogni caso ciò che andrebbe evitato in una situazione come quella appena descritta, sarebbe aiutare il piccolo fornendogli immediatamente il nostro aiuto: così gli staremo insegnando che nei momenti di bisogno, anche per un nonnulla, potrebbe contare sul nostro aiuto. E questo non è affatto un bene. 

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I bambini dovrebbero poter crescere tentando, sbagliando e di conseguenza imparando: così facendo si andrebbe a delineare in loro una personalità più sicura di sé e indipendente. 

Questa chiave di lettura è piuttosto importante e sono molti gli scenari in cui possiamo applicarla. Sconsigliamo ad esempio di ricoprire di regali i bimbi: è importante che capiscono che non sempre possono ottenere quel che desiderano e soprattutto che non tutto gli è dovuto. Anche nei conflitti tra coetanei non bisognerebbe intervenire repentinamente (tranne in caso di effettivo pericolo), ma piuttosto aspettare che i bambini possano avere un confronto e cercare loro di gestire una situazione per loro non ordinaria.

In sintesi ciò che andrebbe evitato è trasmettere ai propri figli/nipoti di essere sempre lì, alle loro spalle pronti a intervenire per ogni inezia. Andrebbe invece stimolata l'indipendenza individuale dei piccoli: provate a lasciargli il loro spazio, fateli esplorare e sperimentare senza far sentire loro la vostra costante presenza. Tutto ciò li renderà più autonomi e sicuri delle proprie capacità.

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