Lavorare con un collega antipatico può arrivare a rovinarti il sonno

di Laura Gagliardi

04 Febbraio 2019

Lavorare con un collega antipatico può arrivare a rovinarti il sonno
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Se la sera, pur stanchi, vi riesce difficile prender sonno, e finite per passare la maggior parte della notte svegli, incapaci di dormire, quasi sicuramente la causa è psicologica: qualcosa vi turba. Inutile, dunque, sperare di risolvere il problema attraverso i medicinali; piuttosto, dovreste cercare di capire quale sia la fonte di tanto stress ed agitazione, partendo da uno dei luoghi dove trascorrete la maggior parte della giornata: il lavoro.

Uno studio della Portland State University afferma infatti che il rapporto con i colleghi può influenzare in maniera determinante la qualità e quantità del sonno.

via Pdx.edu

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rawpixel/unsplash

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La ricerca, condotta dalla professoressa di psicologia Charlotte Fritz e pubblicata sulla rivista Occupational Health Science, ha messo in evidenza l'estrema suscettibilità del cervello agli stimoli negativi, ragion per cui restano maggiormente impresse le battute sgradevoli o i comportamenti scorretti rispetto a ciò che si percepisce come positivo.

Ciò significa che se si ha la sfortuna di lavorare assieme a colleghi rumorosi, sarcastici e poco amichevoli, il ricordo di loro spiacevoli gesti e parole ci accompagna fino a casa, fin sotto le coperte, tormentando il nostro sonno.

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annie spratt/unsplash

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L'effetto di queste cattive relazioni lavorative è talmente forte da influenzare talvolta anche il sonno del partner, soprattutto se anch'egli lavora nello stesso settore; in questo caso, infatti, egli potrà comprendere meglio il fastidio che quel collega vi procura, al punto da sentirlo come suo, ed "assorbirlo" per osmosi. Tuttavia, è anche vero che il partner, in questa ipotesi, può rivelarsi un sostegno prezioso, per individuare una soluzione al problema.

D'altra parte, anche il datore di lavoro ha un ruolo determinante nel porre fine ad ogni tipo di atteggiamento negativo o distruttivo dei dipendenti: attraverso una politica di tolleranza zero, dovrebbe infatti redarguire chiunque leda la serenità dell'ambiente di lavoro. In fin dei conti, trascorrere gran parte della giornata in un luogo sempre più ostile, non favorisce di certo la produttività.

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