L'invidia di un amico è un campanello d'allarme da non sottovalutare mai

di sara perazzo

23 Gennaio 2019

L'invidia di un amico è un campanello d'allarme da non sottovalutare mai
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L'invidia non ha certo una connotazione positiva: è un sentimento di egoismo, di risentimento, di dispiacere per non avere quello che ha l’altro. Un sentimento che può sfociare anche nel desiderare il male per la persona invidiata.

Quando si prova invidia per un amico allora la situazione diviene ancora più negativa perché si sente di tradire la fiducia e di essere maggiormente egoisti. Quando siamo noi stessi il bersaglio dell’invidia, allora occorre prestare attenzione ai consigli degli altri, perché potrebbero riflettere il contrario di ciò che sembra.

via gutenberg.rocks

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Poche persone sono realmente contente dei risultati che gli altri possono ottenere. Tutti proviamo un pizzico di risentimento verso i successi degli altri e possiamo sottilmente godere dei loro fallimenti. Secondo una percezione egoistica, che è presente in diverso grado in ognuno di noi, tutti desideriamo che le persone che ci stanno intorno stiano bene, ma non meglio di noi stessi!

Prendiamo l’esempio di due amiche, una single e l’altra sposata. Poniamo che la donna sposata sia stata appena lasciata dal marito. È sconvolta e sofferente. L’amica single si precipiterà da lei, consigliandole cosa sia meglio per affrontare la situazione. In realtà, essa potrebbe solo gioire di non essere più l’unica single e di non essere più sola. Ecco che quando ci confidiamo con gli amici dobbiamo ascoltare i consigli con le pinze, perché in molti casi potrebbero riflettere solo ciò che li fa sentire meglio o li soddisfa interiormente. 

L'invidia è un sentimento comune e può manifestarsi in modi molto diversi fra loro. Una cosa è certa: l’invidia è sempre qualcosa di negativo e tossico, sia per il bersaglio dell’invidia sia per chi la nutre. A volte, non siamo nemmeno in grado di riconoscerla perché subdola. 

Se le persone spendessero queste energie per evolvere, per cambiare e migliorare se stessi, non avrebbero bisogno di considerare successi e fallimenti degli altri come metro della loro qualità di vita.

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