Secondo molti psicologi, i genitori che crescono i figli in maniera sana tendono a fare queste 5 cose

di Laura Gagliardi

07 Gennaio 2019

Secondo molti psicologi, i genitori che crescono i figli in maniera sana tendono a fare queste 5 cose
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Uno degli effetti dei profondi cambiamenti tecnologici del nostro tempo sta anche nel fatto che i bambini di oggi crescono accompagnati da una moltitudine di strumenti e giochi diversi, capaci di intrattenerli per ore, senza rendere costantemente necessario il coinvolgimento dei genitori.

Questo ha comportato inevitabilmente un cambiamento nell'educazione e nel rapporto genitori – figli, che ha fatto sorgere mille dubbi circa l'efficacia dei modelli educativi odierni.

A tali interrogativi hanno cercato di dare risposta gli psicologi della Harvard University, scoprendo che alla base di una crescita sana e positiva dei bambini vi sono questi 5 elementi.

via curiousmindmagazine.com

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  • 1. PASSARE DEL TEMPO DI QUALITÀ CON I PROPRI FIGLI. I bambini hanno bisogno di comunicare apertamente con i genitori, essere ascoltati e fare le cose che amano insieme a loro; in una parola condividere con essi esperienze ed idee – una cosa che nessuna Xbox potrebbe mai fare. In questo modo essi ricorderanno la propria infanzia come una fase positiva e bella, e diventeranno persone premurose. Non serve molto: basta leggere una favola ai bimbi prima di andare a letto, giocare ai loro giochi preferiti, rivolgere loro domande sulla giornata – qual è stata la parte migliore e quella peggiore, cosa ha imparato, etc. 
  • 2. ESSERE UN ESEMPIO MORALE ED UN MENTORE PER I FIGLI. I bambini tendono a replicare i comportamenti che vedono intorno a loro, specialmente quelli dei genitori. Perciò, è importante essere giusti, equi ed onesti circa se stessi davanti al proprio bambino: l'obiettivo è insegnargli non solo le buone maniere, l'umiltà e l'onesta, ma anche a prendersi cura di sé. In questo modo inoltre otterrai la sua fiducia e rispetto. Bisogna pertanto ammettere i propri errori, e parlarne apertamente con lui; chiedere scusa e mostrare come si vuole riparare ed impedire di ripetere lo stesso errore, spiegando cosa si è imparato.
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  • 3. SPRONARE I FIGLI AD AVERE ALTE ASPETTATIVE ETICHE, PRENDENDOSI CURA DEGLI ALTRI. L'essere umano ha bisogno di socializzare, e deve imparare a farlo da piccolo, prendendosi cura delle persone che lo circondano ed evitando comportamenti egoistici. Ciò appare come una priorità allorché si spronano i figli ad avere alte aspettative etiche: bisogna insegnargli a fare la cosa giusta anche quando è difficile, e a rispettare responsabilità ed obblighi. Cambia il messaggio che gli invii ogni giorno in "La cosa più importante è che tu sia gentile e felice". Invitalo a considerare le conseguenze delle sue azioni sugli altri e a trovare una soluzione positiva per tutti. 
  • 4. INSEGNARE LA GRATITUDINE AI PROPRI FIGLI. La gratitudine ha un doppio effetto benefico su chi la pratica: non solo queste persone sono utili, generose, compassionevoli ed indulgenti – ovvero esseri umani migliori – ma tendono a essere più felici ed in salute. Bisogna però che i bambini distinguano tra i doveri e la cortesia pure. Come sostengono gli psicologi di Harvard "Aspettatevi che i bambini aiutino abitualmente con le faccende domestiche, e lodino solo gli atti di cortesia rari. Quando questi tipi di azioni di routine sono semplicemente previsti e non premiati, è più probabile che diventino radicati nelle azioni di tutti i giorni." Quindi è bene incoraggiare i propri figli ad essere grati e a ricevere gratitudine per la propria gentilezza, dando loro l'esempio.
  • 5. AMPLIARE L'ORIZZONTE DEI PROPRI FIGLI. Di solito i bambini si preoccupano di una piccola cerchia di persone – la famiglia e gli amici stretti –, ma è fondamentale che col tempo amplino la platea delle persone che meritano la loro attenzione, fino ad imparare il concetto di comunità e bene comunitario. Pertanto si può incoraggiarli a considerare le prospettive ed i sentimenti altrui, discutendo di problemi che interessano altri gruppi di persone.
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